Amm. Munsch: per Nato sarà chiave la difesa aerea e missilistica

17 novembre 2025 alle 16:40
Napoli, 17 nov. (askanews) - "Un elemento significativo negli anni a venire per l'Alleanza sarà la difesa aerea e missilistica". A spiegarlo è Stuart Benjamin Munsch, ammiraglio a quattro stelle della Marina degli Stati Uniti d'America, alla guida delle forze navali Usa in Europa e in Africa, nonché dal 27 giugno 2022 del comando alleato congiunto delle forze Nato a Napoli (Jfc Naples). In un'intervista rilasciata in esclusiva ad askanews gli chiediamo quanto è stato efficace Jfc Naples nell'affrontare l'instabilità nei Balcani, in Medio Oriente e in Nord Africa? In che modo il quartier generale ha supportato la risposta della NATO alle pressioni migratorie e alla disinformazione legate alle minacce ibride?"Questo quartier generale è responsabile - ci spiega l'ammiraglio -, per conto della NATO, della regione dei Balcani. Il nostro impegno principale lì è la nostra forza in Kosovo, la Kosovo Force (KFOR) che conta circa 4500 uomini. Siamo lì per mantenere un ambiente sicuro e protetto e la libertà di movimento per tutti i popoli, indipendentemente dalla comunità in cui vivono, all'interno del Kosovo. Quella parte dei Balcani è particolarmente difficile a causa delle profonde divisioni etniche. A questo aspetto presto attenzione ogni singolo giorno nel mio lavoro, monitorando le condizioni sul posto, confrontandomi con il nostro comandante in Kosovo, e collaborando con le nazioni limitrofe per migliorare la stabilità. Altra instabilità può derivare da minacce ibride come gli attacchi informatici e i sabotaggi in Europa. Questi provengono principalmente, ancora una volta, dai russi. Da qui l'importanza dell'intelligence e della condivisione delle informazioni tra le nazioni della NATO, per individuare quando il problema potrebbe aggravarsi e come affrontarlo per prevenirlo: lavoriamo in questo quartier generale con tutte le nazioni nella nostra area per rafforzare queste difese". Un altro aspetto è la difesa aerea e missilistica, ci dice."Sono certo che l'opinione pubblica capisca quanto sia facile oggigiorno lanciare un drone a lunga distanza e colpire obiettivi. In tutta l'Alleanza, dobbiamo lavorare per migliorare la nostra difesa aerea e missilistica per contrastare queste minacce in futuro, e questo sarà un elemento significativo negli anni a venire per la NATO".Lei cederà a breve il comando di Jfc Naples. Cosa lascia in sospeso per il prossimo comandante e come prevede che cambieranno le priorità strategiche della NATO negli anni a venire?"Il lavoro non finisce mai quando si tratta di deterrenza e difesa, quindi ci sono sempre cose da rivedere", commenta Munsch. "Abbiamo fatto molti progressi con i piani di difesa che abbiamo elaborato, riorientando le nostre esercitazioni militari per provare parti di quei piani di difesa, trasformando il nostro quartier generale in quartier generale operativo e, in generale, elaborando una roadmap strutturata per modificare le condizioni del teatro operativo e renderle più favorevoli a noi. Alla base di tutto ciò c'è una crescente integrazione di tutte le forze della NATO. Sia per tutte le nazioni che collaborano, sia per le diverse forze armate, gli eserciti, le marine e le aeronautiche". C'è poi, quello che viene chiamato "all domain warfare"."L'apice dell'integrazione" afferma Munsch. "Si tratta di unire navale, aereo, terrestre, informatico, spaziale, elettronico e le forze operative speciali, ed essere in grado di gestirle come un'unità integrata contro l'avversario. È molto difficile da realizzare. Ma mentre studio ciò che è accaduto nella guerra tra Russia e Ucraina e nel Levante, è molto chiaro che questo è il futuro, e quindi noi della NATO dovremo continuare a lavorare su questo".