Amianto, ex esposti bocciano il piano regionale: «Risorse insufficienti, manca mappatura completa della fibra killer»

24 dicembre 2025 alle 14:26aggiornato il 24 dicembre 2025 alle 14:26

La bonifica dell’amianto torna al centro del dibattito in Sardegna. L’Associazione regionale ex esposti amianto boccia il Piano regionale 2025/2026, promosso dall’assessora regionale all’Ambiente Rosanna Laconi, giudicato insufficiente e distante dalla reale situazione dei territori. Secondo l’associazione, la Sardegna paga ancora oggi le conseguenze di decenni di utilizzo della fibra killer, soprattutto nella provincia di Oristano, dove hanno operato stabilimenti per la produzione di cemento amianto. Una situazione che richiederebbe un piano straordinario di bonifica, con risorse adeguate. Nel mirino i finanziamenti, circa un milione e mezzo di euro complessivi, ritenuti insufficienti, e la mancata applicazione della legge regionale del 2005. A preoccupare è anche l’assenza di un censimento aggiornato, a vent’anni dalla legge regionale, non esiste ancora una mappatura completa dei manufatti contenenti amianto, presenti in molti immobili pubblici e privati senza contare i chilometri di condotte idriche da convertire. Gli ex esposti chiedono infine un cambio di metodo, con una convenzione con le università per la realizzazione di impianti di inertizazione e la convocazione della seconda Conferenza regionale sull’amianto. Senza interventi concreti, avvertono, restano a rischio il diritto alla salute e la tutela dell’ambiente.