Alessia Orro, maxi offerta dalla Turchia: gli altri "Paperoni" sardi dello sport
Un biennale da un milione e duecentomila euro. La notizia è rapidamente rimbalzata sino all'Italia, col Fenerbahçe pronto a fare follie per portare in Turchia Alessia Orro, l'olimpionica di Narbolia. Un'offerta da capogiro, che farebbe della palleggiatrice la sportiva sarda più pagata di sempre tra le donne, ma non solo. Orro entrerebbe nell'Olimpo dei Paperoni, oggi comandato dall'interista Nicolò Barella e i suoi sette milioni netti in nerazzurro.
Profumo di Fenerbahçe dunque, la stessa società che garantì un contrattone vicino ai due milioni annui a Gigi Datome, su per giù la stessa cifra incassata nel suo biennio Nba. Numeri simili anche per Salvatore Sirigu, che strappò un ricco triennale a Parigi ma andò a guadagnare anche di più a Torino, sponda granata. Ingaggi importanti soprattutto all'estero, ne sa qualcosa Gianfranco Zola, convinto a peso d'oro dal Chelsea ad attraversare la Manica dopo il suo periodo a Parma (era il 1996). Più recente, e ancor più faraonico, il contratto che gli emiri sventolarono a Fabio Aru nel 2017, poco meno di tre milioni all'anno che all'epoca ne fecero uno dei ciclisti più pagati al mondo.
Periodaccio, invece, per il fantino Frankie Dettori, che ha dichiarato bancarotta dopo aver incassato circa 20 milioni nel corso della sua carriera. Non è facile quantificare gli incassi di chi sale a cavallo, ma con le sue dieci vittorie al palio (e relativi premi) anche Giovanni Atzeni, per tutti Tittia, entra tra i paperoni. Meno remunerativo, ma comunque pesante, un oro olimpico: sia a Tokyo, sia a Parigi, l'Italia ha riconosciuto circa 180.000 euro ai primi gradini del podio.