Maltempo

Scuole e condomini, le regole anti gelo Calendari diversi nei centri dell’Isola 

Termometro ai minimi, impianti di riscaldamento sotto stress 

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Il risveglio con tre gradi e previsione di neve in giornata. Nel Nuorese si è partiti in netto anticipo rispetto al meteo che annuncia il vortice polare e i primi fiocchi di questo strano autunno, con il Poetto pieno sino a qualche giorno fa. Cambiamento decisamente brusco e inatteso, che insieme all’aria gelida in arrivo dal Nord Europa porta anche il problema legato al riscaldamento. Soprattutto in qualche scuola del Cagliaritano. Più su non si registrano, al momento, inconvenienti.

Le regole per decreto

«Da noi, così come da ordinanza sindacale, gli impianti sono stati accesi il primo novembre e lo spegnimento è previsto per il 30 aprile», spiega Massimo De Pau, dirigente scolastico dell’istituto tecnico e tecnologico Satta di Macomer e presidente regionale dell’Associazione nazionale presidi. Che rimanda alle regole generali, messe nero su bianco nel decreto del presidente della Repubblica che divide l’Italia in fasce climatiche e stabilisce limiti precisi alla climatizzazione. Salvo casi di necessità, per i quali ai primi cittadini è concesso di ampliare o ridurre il periodo di esercizio e la durata giornaliera».

Partenza a singhiozzo

A Cagliari, nell’Istituto comprensivo di via Stoccolma, 582 alunni e 36 classi, il bilancio della dirigente Maria Marcella Vacca è positivo. «Nei giorni scorsi abbiamo avuto qualche piccolo problema con l’avvio in un plesso, ieri ha funzionato tutto alla perfezione», racconta. Decisamente meno contenta Alessandra Cocco, dirigente dell’Istituto comprensivo Giovanni Lilliu: «Ci aspettiamo che tutti i nostri studenti possano avere la stessa temperatura comfort dei dipendenti pubblici», premette, spiegando che dopo due sole ore di corretto funzionamento gli studenti di uno dei plessi sotto la sua giurisdizione hanno dovuto fare i conti col brusco calo delle temperature. «Ho segnalato il problema al Comune, spero che, come mi hanno assicurato, da lunedì tutto funzioni alla perfezione».

Le rassicurazioni

Dal Comune, chiamato in causa, arrivano le rassicurazioni dell’assessora alla pubblica istruzione Giulia Andreozzi: «Gli impianti sono stati accesi lunedì in tutte le settanta scuole del territorio comunale, con l’arrivo di questo freddo improvviso e inaspettato ieri si è verificato qualche problema dovuto ad alcuni termostati che si sono spenti a metà mattina. Abbiamo ricevuto pochissime segnalazioni, ma ovviamente mi dispiace per i disagi. Mi sono confrontata con gli uffici tecnici che mi hanno garantito il corretto funzionamento da lunedì. Sarà mia cura vigilare affinché tutto proceda al meglio».

Il banco di prova

Ma è ancora presto per i bilanci. «Il vero banco di prova sarà lunedì, bisognerà vedere se si registreranno blocchi dopo il fermo degli impianti di questo fine settimana», osserva Pino Aquila, portavoce del Coordinamento presidenti dei Consigli d’istituto. «Al momento non ci sono arrivate particolari lamentele, ma il problema legato agli impianti esiste e si trascina da anni. Nella maggior parte delle scuole sarde sono troppo vecchi e sottodimensionati per garantire un adeguato funzionamento», sottolinea. «Sicuramente negli ultimi anni sono stati portati avanti diversi interventi e la situazione è indubbiamente migliorata, ma c’è ancora tanto da fare e gli investimenti sulla scuola non sono mai abbastanza».

Le fasce climatiche

E poi si torna alle regole di base, stabilite dal Dpr del 2013. Con l’Italia divisa in fasce climatiche: sei in tutto, dalla più calda alla più fredda, e le indicazioni che variano da zona a zona, pur con qualche deroga per situazioni particolari come ospedali, piscine, nidi o cliniche private. Più in generale per condomini e abitazioni, la regola è quella dei 20 gradi massimi, con accensione del riscaldamento dopo le 5 del mattino e l’obbligo di spegnimento non oltre le 23. Con due gradi di tolleranza consentiti e una certa autonomia decisionale in caso di particolari esigenze, affidata a eventuali ordinanze sindacali o a regolamenti condominiali. Resta il tetto massimo di ore stabilito dalla legge e la possibilità di usufruirne in modo spezzato o continuativo. Nel caso di Cagliari e Sassari, entrambe in fascia C, l’accensione parte dal 15 novembre e prosegue sino al 31 marzo, per un massimo di 10 ore giornaliere.

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