Sanità

In sala operatoria coi super monitor: «Un salto di qualità» 

Dall’Ares 46 nuovi macchinari per la chirurgia endoscopica 

Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp

È la chirurgia endoscopica. Mininvasiva e di precisione. La buona notizia è che l’Ares, l’azienda regionale della salute, ha distribuito i primi undici macchinari di ultima generazione alle Asl dell’Isola. «Un investimento strategico per la sanità sarda», dice il dg Giuseppe Pintor.

Di cosa si tratta

Effettivamente, troppo spesso i disservizi nell’assistenza medica e ospedaliera prevalgono sui bisogni delle cure. Ma questi sistemi di chirurgia endoscopica – e sono quarantasei quelli acquistati dall’Ares – «rappresentano un salto di qualità e sono utilizzabili nella maggior parte delle discipline, grazie alla loro flessibilità operativa e alla configurazione modulare», spiega Marco Spissu, l’ingegnere responsabile del progetto, «che ha coordinato gli acquisti insieme alla collega Carla Meloni». Tecnicamente si tratta di «apparecchiature 4K Uhd»: vuol dire immagini con una risoluzione altissima, quattro volte superiore rispetto ai modelli standard in uso. Non solo: ci sono la «visione 3D» e i «filtri dedicati alle diverse tipologie di intervento e di tessuto», ciò che «offre maggiore precisione per il personale di sala operatoria e sicurezza per i pazienti, rappresentando un significativo passo avanti per la chirurgia mininvasiva», sottolineano dall’Ares.

Il pacchetto

L’Azienda, attraverso il dipartimento Sanità digitale e Innovazione tecnologica, ha acquistato i 46 sistemi endoscopici servendosi del Fesr 2021-2027, il Fondo europeo di sviluppo. Per le Asl, a cui andranno ventisei apparecchi, il costo è stato interamente coperto con le risorse Ue, pari a 8,6 milioni; i restanti venti macchinari saranno in uso nelle due Aziende ospedaliero-universitarie di Cagliari e Sassari, che per l’acquisto hanno utilizzato soprattutto risorse proprie. I primi undici apparecchi sono stati così distribuiti: uno a testa alla Chirurgia e alla Ginecologia dell’ospedale civile di Alghero (Asl 1); stessi reparti scelti al Giovanni Paolo II di Olbia (Asl 2). Al San Martino di Oristano (Asl 5) consegne fatte in Urologia e in Ginecologia, idem al Nostra Signora di Bonaria a San Gavino (Asl 6). Nel Sulcis (Asl 7) selezionate le Chirurgie del Cto a Iglesias e del Sirai a Carbonia. La nuova strumentazione è disponibile anche nella Ginecologia del Santissima Trinità a Cagliari (Asl 8).

Le installazioni

È un lavoro di squadra, quello che sta accompagnando l’utilizzo dei nuovi macchinari. All’Ares al «coordinamento delle installazioni stanno collaborando anche Giovanni Scarteddu ed Elisa Congia del servizio “Appalti tecnologie biomediche”», è scritto in una nota. «L’’intervento – spiega Barbara Podda, direttrice Ares del Governo tecnologie sanitarie – è stato realizzato in raccordo con l’Assessorato e il Centro regionale di programmazione». Per Eleonora Coccolone, direttrice di Ginecologia al Santissima di Cagliari, «aumenta la nostra capacità di affrontare patologie complesse come l'endometriosi, i tumori ginecologici e il prolasso». Per Vincenzo Pecoraro, direttore di Cure chirurgiche alla Asl di Oristano, «siamo nelle condizioni di effettuare interventi mininvasivi con una notevole magnificazione delle immagini». Sara Gobbi, responsabile di Chirurgia generale e Urologia all’ospedale di Olbia, sottolinea che questa strumentazione «migliora la sicurezza», soprattutto nel trattamento oncologico di «colon retto e vie biliari». ( al. car. )

RIPRODUZIONE RISERVATA

Questo contenuto è riservato agli utenti abbonati

Per continuare a leggere abbonati o effettua l'accesso se sei già abbonato.

Accedi agli articoli premium

Sfoglia il quotidiano da tutti i dispositivi

Sei già abbonato?
Sottoscrivi
Sottoscrivi

COMMENTI