Giubileo dei governanti

«Potenti, lavorate per la pace» 

L’agenda di Leone per i leader: libertà di fede, diritto naturale, la sfida dell’AI 

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Combattere la povertà e le disuguaglianze. Promuovere la libertà religiosa e il dialogo tra le fedi. La legge naturale come bussola per legiferare. La sfida, oggi ineludibile, dell'intelligenza artificiale.

L’appuntamento

Sono le “riflessioni” sottoposte da papa Leone ai partecipanti al Giubileo dei governanti e ai rappresentanti dell’Unione interparlamentare internazionale, ricevuti ieri mattina in udienza nell’Aula della Benedizione. Prevost, all’inizio del suo discorso in inglese, saluta la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e quello della Camera Lorenzo Fontana (presenti anche Alfredo Mantovano e Maurizio Lupi) che non hanno voluto mancare all’appuntamento con delegazioni da 68 Paesi del mondo, leader istituzionali, parlamentari, sindaci, amministratori locali. Papa Leone incontrerà presto la premier, forse prima della pausa estiva. Ma, precisa il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, «ancora non è stata fissata la data».

Dall’ingiustizia, la guerra

Prevost ricorda prima la definizione della politica data da Pio XI - «La più alta forma di carità» - come pure «il compito, a voi affidato, di promuovere e tutelare, al di là di qualsiasi interesse particolare, il bene della comunità, il bene comune, specialmente in difesa dei più deboli ed emarginati». «Si tratta - spiega - di adoperarsi affinché sia superata l’inaccettabile sproporzione tra una ricchezza posseduta da pochi e una povertà estesa oltremisura». Secondo Prevost, «quanti vivono in condizioni estreme gridano per far udire la loro voce e spesso non trovano orecchie disposte ad ascoltarli». E «tale squilibrio genera situazioni di permanente ingiustizia, che facilmente sfociano nella violenza e, presto o tardi, nel dramma della guerra». Una «buona azione politica», invece, «favorendo l’equa distribuzione delle risorse, può offrire un efficace servizio all’armonia e alla pace sia a livello sociale, sia in ambito internazionale».

La bussola

Anche nel campo della libertà di fede e del dialogo interconfessionale, «oggi sempre più di attualità», «l’azione politica può fare tanto, promuovendo le condizioni affinché vi sia effettiva libertà religiosa e possa svilupparsi un rispettoso e costruttivo incontro tra le diverse comunità religiose». Il Papa, guardando sempre all’azione politica, indica come «riferimento imprescindibile» quello «alla legge naturale», la quale, «universalmente valida al di là e al di sopra di altre convinzioni di carattere più opinabile, costituisce la bussola con cui orientarsi nel legiferare e nell’agire, in particolare su delicate questioni etiche». Non manca il richiamo alla «grande sfida dell’intelligenza artificiale» e le minacce che potenzialmente porta con sé: «La vita personale vale molto più di un algoritmo», avverte papa Prevost, e «la politica non può ignorare una provocazione di questa portata».

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