Sulla carta - e a parole - le intenzioni erano grandiose. Con tanto di annunci di imminenti svolte puntualmente disattese di anno in anno e cambio dei progetti di fatto mai portati a termine. È il caso dell’ex deposito carburanti dell’Aeronautica militare di via Is Guadazzonis: 15 ettari ai piedi di Monte Urpinu in attesa di rinascita dal 2007. Da allora, a parte l’alternarsi di proposte, nulla è cambiato: l’area continua a essere l’esempio forse più emblematico dell’inerzia di chi dovrebbe dare risposte a una città con troppi vuoti ancora da riempire. Ma in realtà l’elenco dei beni pubblici in cerca di futuro è più lungo, con 16 immobili parte di un patrimonio immobiliare inutilizzato. Tutti messi nero su bianco, nel Piano città degli immobili pubblici firmato a metà dicembre da Comune, Agenzia del Demanio, Regione, Città metropolitana, Università e Autorità Portuale.
La lista
Sono di proprietà dello Stato gli ex magazzini di via Simeto. Spazio per il quale già nel 2019 si parlava di riqualificazione, con la nascita di una struttura all'avanguardia, giardini immensi e pareti di vetro che avrebbero dovuto ospitare la nuova sede unica dell'Agenzia delle Entrate. Il tutto per un investimento di oltre 35 milioni di euro. I lavori sarebbero dovuti iniziare nel 2021, ma il taglio del nastro ancora si attende. Stesso proprietario nel caso dell’ex carcere di Buoncammino, chiuso nel 2014 e da allora oggetto di tante proposte. Si aggiungono alla lista la caserma Livio Duce e l’ospedale militare di via Azuni in uso al ministero della Difesa. Appartengono invece alla Regione l’ex recinto fiscale de La Palma, l’ex Enalc Hotel di via XX settembre, l’ex deposito carburanti di Monte Urpinu e l’ex Cisapi. Senza dimenticare Villa Melis, prestigiosa struttura dell’Università edificata nei primi del ‘900 e all’asta almeno dal 2015.
Obiettivi
«La firma del Piano città è stato un momento importante di sintonia tra istituzioni pubbliche: per la prima volta Agenzia del Demanio, Regione, Comune, Città metropolitana, Università e l'Autorità portuale hanno sottoscritto un patto volto alla valorizzazione storica, culturale e funzionale dei beni pubblici», premette il sindaco Massimo Zedda che cerca anche di fare chiarezza sull’apparente stallo. «In alcuni casi si è già a buon punto, per esempio l'Agenzia del Demanio ha presentato un progetto riguardante l'ex magazzino di via Simeto, lo stesso ha fatto l'Università nel caso della villa di viale Diaz», assicura. «L'accordo permette l'eliminazione di affitti passivi, a carico delle amministrazioni - aspetto che non riguarda il Comune di Cagliari (la situazione è stata risolta durante la mia prima e seconda consiliatura), e prevede inoltre che si possano scambiare i beni in relazione a eventuali esigenze. È il caso, quest'ultimo, dell'ex carcere di Buoncammino, sul quale stiamo lavorando con vari enti visti i grandi spazi a disposizione». Infine l’annuncio: «Alla amministrazione interessa la rigenerazione dei luoghi, a prescindere da chi siano i proprietari, in relazione a esigenze specifiche e a beneficio esclusivo della città e della collettività. Per esempio, è in programma la riqualificazione, a carattere culturale ma non solo, del palazzo Pizzorno-Binaghi, in piazza del Carmine».
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