Sassari-Alghero.

«Paghi 114mila euro all’Ateneo» 

Condanna della Corte dei Conti per un professore di Architettura 

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Dovrà versare oltre centomila euro all’Università di Sassari per non aver comunicato all’Ateneo che, oltre alla cattedra nella Facoltà di Architettura di Alghero, era anche amministratore di una società di progettazione a Barcellona. L’architetto e docente cantalano Josep Maria Gifre Mais, 61 anni, originario di Banyikes, è stato condannato dalla Corte dei Conti a pagare 114.506 euro all’università che l’aveva assunto a tempo pieno come professore associato. La Procura aveva contestato 164.506 euro per l’attività non autorizzata e giudicata incompatibile tra il 2014 e il 2023.

Le contestazioni

L’inchiesta è scattata a seguito di una denuncia anonima arrivata del 10 gennaio 2019, mentre le indagini della magistratura erariale sono poi state affidate al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Sassari. Nel frattempo anche l’Ateneo si era mosso con un procedimento disciplinare, contestando al docente di essere anche amministratore unico della società spagnola “Miàs Arquitectura SLP”, con sede legale a Barcellona. All’università il professore aveva detto di ignorare la disciplina italiana sulle incompatibilità, sostenendo che in Spagna fosse diverso: in ogni caso aveva anche ribadito di aver fatturato prevalentemente consulenze a scopo didattico. Immediate, poi, erano arrivate le dimissioni dalla carica di amministratore dello studio di Barcellona. L’Ateneo, a quel punto, lo sanzionò con tre mesi di sospensione. Da qui anche l’invio degli atti alla Corte dei Conti per aver svolto un’attività esterna non autorizzata e assolutamente incompatibile.

I giudici erariali

Davanti ai giudici il professore è stato difeso dagli avvocati Aristide Police e Raimondo D’Aquino di Caramanico: i legali hanno ribadito la sua buona fede e che non conoscesse la disciplina italiana sulle incompatibilità, dimostrando anche che la società spagnola che amministrava era presente anche nell’elenco del programma Erasmus del Dipartimento e avrebbe ospitato, in un decennio, una cinquantina di studenti. Anche i giudici hanno confermato che l’attività esterna del docente non ha causato pregiudizi all’Ateneo, ma ritengono fosse consapevole del divieto al doppio lavoro: da qui la condanna a pagare all’Università i 114.506 euro. La sentenza può essere appellata.

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