Nola. Ha ucciso la sorella, poi ha chiamato i carabinieri e, in attesa del loro arrivo, ha fatto una videochiamata alla madre per mostrarle il corpo della ragazza straziato dalle coltellate. È accaduto a Nola, cittadina in provincia di Napoli, dove il 25enne Vincenzo Riccardi ha ucciso la sorella di 23 anni, spiegando poi ai militari di aver avuto un «raptus di follia». La vittima, Noemi, è stata colpita in tutto il corpo con un coltello da cucina. Secondo quanto si è appreso, entrambi i ragazzi erano seguiti da un centro di salute mentale a Nola, dove si erano trasferiti da qualche tempo. Il 25enne è stato poi portato negli uffici della compagnia dei carabinieri, che stanno indagando per fare piena luce sull’accaduto, coordinati dalla pm della locale Procura, Antonella Vitagliano.
Sette coltellate
Da quanto emerso, il giovane avrebbe colpito la sorella con sei o sette coltellate, ma per avere la certezza sui colpi inferti bisognerà attendere l’autopsia. L’arma, ancora sporca di sangue, è stata trovata nell’appartamento dove i due giovani, entrambi disoccupati, abitavano insieme alla mamma. Al momento dell’aggressione la donna era uscita per andare a lavorare come addetta alle pulizie. I ragazzi hanno cominciato a litigare, come già accaduto più volte in passato, come hanno raccontato i vicini di casa alle forze dell’ordine. Litigi frequenti, sempre molto animati, hanno assicurato i vicini, ma qualcosa ieri è andato ben oltre gli episodi precedenti: Vincenzo - secondo la ricostruzione fatta in base ai primi accertamenti - ha afferrato il coltello in cucina e ha colpito ripetutamente la sorella. Subito dopo ha avvertito telefonicamente i carabinieri: «Ho ucciso mia sorella - ha detto - l’ho uccisa a coltellate, venite, non ce la facevo più». Poi con lo stesso cellulare ha fatto la videochiamata alla madre per mostrarle il corpo senza vita di Noemi.
Il precedente
Le forze dell’ordine stanno indagando per capire le ragioni dei frequenti litigi. Non risulterebbero, secondo i primissimi elementi che sono stati raccolti, precedenti denunce formali sulla situazione familiare ma solo le testimonianze dei vicini. Il gesto ha suscitato profondo sconcerto nella cittadina di Nola e sgomento soprattutto per la giovane età dei due ragazzi coinvolti. In una circostanza del tutto diversa a Nola una donna fu strangolata nel letto dal marito davanti ai figli di 4 e 6 anni. Anche in quella circostanza fu utilizzato il cellulare da uno dei bambini per mostrare in videochiamata il cadavere della mamma alla zia. Accadde il 9 ottobre dello scorso anno, quando la donna fu ammazzata in un’abitazione di San Felice a Cancello, nel Casertano, la 24enne Eleonor Toci. Il marito Luzmil, di 30 anni - entrambi albanesi - venne arrestato dai carabinieri e portato in carcere a Santa Maria Capua Vetere con l’accusa di omicidio aggravato.
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