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Nelle unghie di Chiara un Dna «compatibile» con quello di Sempio 

Corrispondono 12 marcatori su 16 ma in un materiale molto degradato 

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Garlasco. Il Dna sulle unghie di Chiara Poggi è altamente compatibile con quello di Andrea Sempio. La possibile svolta per il delitto di Garlasco è nell'elaborazione dei dati forniti dalla perita del gip di Pavia. Tabelle, calcoli probabilistici che rafforzano l'ipotesi della Procura di Pavia a carico di Sempio, indagato per la seconda volta in otto anni per l'omicidio del 2007.

I dodici marcatori

Da quei dati, forniti nell'incidente probatorio senza commenti dalla perita Denise Albani, che dovrà depositare le valutazioni entro il 5 dicembre, risulta un valore alto di attendibilità relativo alla compatibilità della linea maschile della famiglia Sempio con il profilo genetico, non completo, con 12 marcatori su 16, trovato in particolare su un dito della studentessa. Dall'altro lato, i consulenti del 37enne e della famiglia Poggi sono pronti già a dare battaglia su aspetti scientifici ma anche sulla rilevanza stessa, dal punto di vista probatorio, del Dna di Sempio, amico storico di Marco Poggi. Per i pm e per i carabinieri, invece, quell'elemento si aggiunge ad altri che potrebbero aggravare la posizione di Sempio, dalle telefonate notturne di Andrea a casa Poggi al presunto finto alibi dello scontrino del parcheggio.

La difesa controbatte

Per la difesa dell'ormai ex commesso (non lavora più da quando è riesploso il caso), coi consulenti Armando Palmegiani e Marina Baldi, si tratta sì di dati biostatistici, elaborati con uno speciale software su un campione di quasi 350mila aplotipi Y nel mondo (39mila in Europa occidentale), da cui si evincerebbe una compatibilità con quello della linea paterna Sempio, ma sono risultati «non particolarmente forti» a livello statistico e su un Dna «degradato, parziale, misto e non consolidato», oltre al tema del «trasferimento» da un oggetto di quel profilo, non da «contatto diretto». Per i difensori, siamo di fronte a «una comparazione individualizzante»: non può essere attribuita a una persona, bensì a una linea familiare. E quel «Dna è misto - osservano - quindi se venisse confermato che l'autore dell'omicidio è uno, non avrebbe già per questo valore probatorio. Ma, soprattutto, mancano i dati decisivi che lo rendano probante rispetto all'omicidio: fu da contatto diretto fra i due corpi o da contatto con lo stesso oggetto? E quando avvenne il contatto?».

L’attendibilità

Intanto, Sempio è molto «amareggiato» per l'uscita di indiscrezioni parziali e convinto, comunque, di poter dimostrare la sua innocenza. I consulenti Marzio Capra e Dario Redaelli, coi legali dei Poggi, Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, spiegano che un risultato, quando è «in condizioni di criticità e non è consolidato, non è un dato scientifico attendibile». Per gli inquirenti, in linea con la consulenza della Procura pavese (genetisti Previderè e Grignani) e di quelle del 2016 e del 2024 della difesa Stasi, da quei numeri indicati dalla perita risulta un valore elevato di attendibilità della compatibilità con la linea maschile Sempio del profilo trovato sul mignolo della mano destra di Chiara. Per quanto riguarda il materiale genetico “Ignoto 2”, più degradato, è esclusa la compatibilità sia con Sempio sia con Stasi e gli amici di Marco Poggi.

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