Hong Kong.

Dopo il rogo s’indaga per corruzione 

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Hong Kong. L'inferno di fuoco che ha divorato sette delle otto torri residenziali di Wang Fuk Court,a Hong Kong, con 83 morti provvisori è ora sotto indagine. Ci sono tre arresti e si ipotizza una corruzione nella ristrutturazione.

Nel peggior incendio a Hong Kong dal 1948 (all’epoca, 135 vittime), ci sono anche settanta feriti, inclusi dieci pompieri, e alcune decine di persone sono intrappolate negli edifici. I soccorsi hanno preso nuovo slancio dopo che i vigili del fuoco hanno salvato un uomo sulle scale del 16° piano della Wang Tao House: un miracolo, nel resoconto dei media.

Trecento i dispersi. Ciascuna torre ha 31 piani, per un totale di 1.984 alloggi e 4.600 residenti. Secondo la Farnesina, non ci sono cittadini italiani tra le vittime e i feriti.

Arrestati un consulente tecnico e due dirigenti di un'impresa edile, per omicidio colposo. Per i pompieri, invece che le impalcature di bambù rimaste in piedi, le reti protettive, le maglie e i teli sistemati per i lavori non rispettano le norme antincendio.

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