Imprese.

L’Isola laboratorio di finanza innovativa  

Il nuovo corso della Sfirs per modernizzare il sistema del credito alle Pmi sarde 

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C’è un serio problema di rallentamento del credito (anche) in Sardegna, dove si registra un crollo da 12 a 8 miliardi dei prestiti, dove tra banche e imprese il dialogo è complicato, dove domanda e offerta di risorse non si incrociano e il territorio è «imperfetto», con asimmetrie informative e scarsa concorrenza. Le aziende non trovano risposte, le start-up annaspano in un ecosistema a ostacoli, i tempi di reazione concreta ai bisogni del tessuto produttivo sono lontani anni luce dalla realtà di un mondo che cambia continuamente. «Ecco, noi dobbiamo contribuire a risolvere questi problemi, ad accelerare crescita e investimenti, proporre soluzioni addizionali, con la finanza alternativa e complementare, dare un messaggio di responsabilità, con la nuova mission della Sfirs, la finanziaria regionale», dice il presidente Riccardo Barbieri.

Il convegno

Se n’è parlato ieri a Cagliari al convegno “La finanza trasforma il territorio”, promosso da Sfirs e Regione, con oltre duecento tra imprenditori, rappresentanti istituzionali, dirigenti delle strutture pubbliche ed esperti dell’innovazione tecnologica applicata agli investimenti.

Dopo i saluti del presidente del Consiglio regionale Piero Comandini – che ha sottolineato «la necessità di spendere bene le risorse e di puntare alla semplificazione» – l’assessore al Bilancio e alla Programmazione Giuseppe Meloni ha illustrato i punti chiave del nuovo corso che la Giunta vuole imprimere alla sua società in house. «Modernizzazione del sistema finanziario regionale con procedure più rapide e non solo limitato a gestire i bandi ed erogare risorse pubbliche. Finanza complementare al centro delle scelte politiche: la Sfirs deve essere struttura di sviluppo, insieme al Centro regionale di programmazione, luogo delle soluzioni per le imprese; costruzione di opportunità per attrarre e trattenere le imprese nell’Isola».

Le tappe

Spiega Barbieri che «la Sfirs ha avuto due grandi epoche, è nata nel ‘62 e nel ‘66 ha iniziato a svolgere un’attività prevalentemente caratterizzata dalle partecipazioni pubbliche. Nel 2009 è diventata al 100% della Regione, si è concentrata sulla gestione dei bandi. Oggi, insieme ai colleghi del mio cda, Simonetta Fadda e Alessandro Tronci, mi assumo la responsabilità di un nuovo corso strategico, migliorando la modalità di gestione dei fondi ma soprattutto orientandoci verso una finanza alternativa, stimolando gli strumenti a leva, offrendo alle imprese un set di strumenti ampio, non ripetitivi del credito bancario, ma addizionali».

Per il direttore generale Sfirs Massimo Concas, «la Sardegna può essere un laboratorio di finanza innovativa, un territorio pilota dove testare soluzioni che combinano risorse pubbliche e private, grazie a un’architettura operativa fatta di invoice trading, gestione di crediti fiscali, tranched cover, cartolarizzazioni e credito di filiera (piattaforma Sardinia Fintech); il nuovo Fondo di Venture Capital, con 30 milioni iniziali per startup e Pmi innovative; un ruolo di ponte tra istituzioni, investitori, banche e imprese; una forte prossimità con il mondo imprenditoriale, con l’apertura di una sede a Sassari, attività di ascolto sul campo e interazione diretta con i territori».

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