La storia

Lascia il lavoro all’Onu e diventa suora 

Macomer accoglie Simonetta Caboni, dalla diplomazia alle Missioni 

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Ha lasciato un prestigioso lavoro all’Onu per dedicarsi alla vita missionaria, in Congo e Camerun, come pure in Italia e in Thailandia, a sostegno degli ultimi. Suor Simonetta Caboni, missionaria saveriana, torna nella sua Macomer per la messa di ringraziamento dei voti perpetui, in programma per oggi, alle 18, nella chiesa della Madonna Regina delle Missioni. Evento importante per l’intera comunità dove lei rivedrà tanti momenti forti della sua esperienza, compreso l’omicidio in Burundi di tre suore sue amiche. Ricordandole sottolinea: «Accogliere l’amore di Dio è dare la vita per i propri amici oppure manifestarlo al mondo». Lei ha 37 anni, entra in contatto per la prima volta con le missionarie saveriane nell’ultimo anno del liceo.

La svolta

Studia all’università, a Gorizia e a Ginevra, si laurea in scienze internazionali e diplomatiche. Inizia subito a lavorare, come giurista ausiliario all’Organizzazione mondiale del lavoro. Sente nascere un desiderio sempre più insistente, che non trova risposta nelle attività e nelle soddisfazioni professionali. Nel 2012 trascorre un mese con le Missionarie di Maria in Thailandia. Lì incontra donne appassionate di Cristo e dell’umanità. Nel 2013 lascia il lavoro e chiede di essere accolta nella famiglia saveriana, che è il suo desiderio di sempre.

In Africa

La storia di Simonetta Caboni è costellata anche di fatti tragici, che l’hanno segnata non poco, come la morte delle amiche, suor Olga Raschietti, suor Lucia Pulici e Bernardetta Boggian, trucidate in Burundi nel 2014. Nello stesso anno, dopo un periodo di discernimento, è accolta dalla comunità saveriana e inizia la formazione alla vita missionaria nella comunità del noviziato a Bukavu nella Repubblica democratica del Congo. Vi resta fino al 2018 quando fa la prima professione di voti religiosi. Tra il 2018 e il 2021 è a Parma per fare assistenza nella Casa Madre e per l’animazione missionaria. Nel 2021 riparte per il Camerun, ma dopo qualche mese deve tornare a Macomer per assistere la mamma malata. Lei stessa viene ricoverata in terapia intensiva per una malaria cerebrale. Dal 2022 è a Milano, dove le viene affidato l’insegnamento dell’italiano agli stranieri. Tre anni fa come volontaria con l’Oftal Sardegna è in pellegrinaggio a Lourdes. Un’esperienza che vive intensamente tra i sofferenti.

Il ritorno

Oggi è a Macomer, per la messa di ringraziamento dei voti perpetui, nella chiesa parrocchiale, accanto a quello che è stato il centro saveriano. Domani nella chiesa della Santa Famiglia di Nazareth sarà la testimone nella veglia missionaria per l’inizio dell’anno pastorale, che ha come tema “Missionari tra la gente, per essere operatori di pace”, presieduta dal vescovo, padre Mauro Maria Morfino. «Una grande testimonianza di fede - dice il parroco, padre Andrea Rossi, anch’egli saveriano -, la comunità potrà stare accanto a Simonetta e ai suoi familiari».

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