Dalla Fiera di Cagliari al Consiglio regionale sotto il sole delle 15. Una marcia di un’ora, in nome della «Palestina libera». Il corteo contro «il genocidio» l’ha voluto la Cgil che, chiusa l’assemblea regionale, ha portato in piazza bandiere, canti e slogan. A sfilare erano più di mille, ennesimo atto di una solidarietà che nell’Isola continua a moltiplicarsi.
In piazza
I drappi rossi del sindacato si mischiano a quelli della Palestina, dove gli altri colori sono il nero, il verde e il bianco. La Filcams, la categoria che raccoglie i lavoratori del terziario e del turismo, ha preparato pure le magliette. «Stop bombing Gaza», è scritto. Da un furgoncino Carlo Boi snocciola slogan. La musica non manca. Da Bella ciao a Imagine. Il traffico può attendere. In testa al corteo, ieri, il segretario regionale Fausto Durante con il leader nazionale Maurizio Landini. «Tutti i Governi, a partire da quello italiano, devono riconoscere il diritto della Palestina a esistere». Un diritto che il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, ha celebrato a Genova con altre fasce tricolori, tutti ospiti della prima cittadina Silvia Salis. Per l’intera giornata odierna gli iscritti della Cgil possono scioperare per «fermare la guerra» con un’astensione di almeno due ore.
«Non c’è più tempo»
Sempre oggi, dalle 18,30, è programmato il «Can’t stay silent, la corsa dell’indignazione per dire uniti e con un’unica voce “Fermiamo il genocidio”», si legge nella locandina. L’appuntamento è davanti al Palazzo del Consiglio regionale. Da lì il corteo arriverà in piazza Costituzione. «Il rumore assordante delle bombe che annienta Gaza risuona nelle nostre orecchie – è il messaggio lanciato –. Il popolo sardo sta con quello palestinese». Gli organizzatori chiedono ai partecipanti di «non portare bandiere di partiti e sindacati».
Sestu e Olbia
Nel Comune della Città metropolitana l’appuntamento è alle 19 con “Tears of Gaza”. Lacrime per Gaza, un film di Vibeke Løkkeberg che viene proiettato stasera a Casa Ofelia in via Parrocchia 88. La pellicola racconta la tragedia della guerra, vista dagli occhi dei bambini. Dopo la proiezione seguirà un dibattito. Organizza l’associazione Sestu po sa Palestina. Sarà presente anche una studentessa di origine palestinese. L’ingresso è libero. Sempre oggi si mobilita la Gallura che risponde ugualmente alla chiamata nazionale (sono previste manifestazioni in tutta Italia): il ritrovo è alle 17 all’aeroporto per un sit-in che andrà avanti sino alle 18,30. La mobilitazione l’ha voluta la Cgil. Con l’iniziativa si chiede «la fine immediata dell’intervento militare israeliano, l’apertura di corridoi umanitari, il riconoscimento dello Stato di Palestina e la sospensione degli accordi commerciali e militari con Israele».
Selargius
Intanto la questione mediorientale diventa un caso politico in Consiglio comunale. Protagonista il capogruppo dem Omar Zaher, originario della Giordania e residente da anni a Selargius. Zaher a ogni seduta continua a mettere sul proprio scranno una bandiera della Palestina. Martedì, alla ripresa dei lavori dell’Assise civica dopo la pausa estiva, è scoppiata una bagarre che si intreccia con lo scontro del 22 agosto scorso per il “prestito” dell’Aula a un’iniziativa politica dell’eurodeputato leghista Roberto Vannacci. A dare fuoco alle polveri, la replica a Zaher della capogruppo del Carroccio in Municipio, Marianna Mameli, che sul caso Vannacci ha detto: «Era un incontro con i cittadini su temi della Sardegna in relazione all’Europa, pienamente legittimo e autorizzato nel rispetto del Regolamento», ha precisato per poi lanciare la provocazione: «Se ogni volta che c’è Consiglio è consentito di esporre una bandiera della Palestina, mi chiedo quale sia il problema se un incontro pubblico con un europarlamentare della Lega viene ospitato in Comune», ha aggiunto. Zaher, invece, si è detto contrario all’iniziativa di Vannacci: «Questa è la casa dei selargini, non uno spazio per i partiti politici». A sostegno del consigliere dem anche altri esponenti della minoranza: «Omar non porta via nulla a nessuno», le parole del consigliere Franco Camba. «Al contrario, con la sua storia e la sua voce arricchisce quest’Aula e la nostra comunità». «Avete strumentalizzato le mie parole», la controreplica di Mameli.
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