All’ingresso, un cartello che indica il giorno di riapertura e dentro, i volontari al lavoro per poter tornare a servire gli ottanta ospiti che quotidianamente mangiano nella struttura e che, da due giorni, trovano la porta chiusa. Costretta a sospendere il servizio in seguito al furto di tutte le scorte subito nel giorno di Natale, la Mensa Vincenziana di Olbia è al lavoro per riprendere il prima possibile le attività che da vent’anni supportano i più bisognosi. «Stiamo lavorando sodo per poter aprire domani così come scritto nel cartello affisso alla porta», dice la presidente dell’associazione, Tiziana Marzocca. «E questo è possibile - aggiunge - grazie alla generosità di tutta la città».
Solidarietà
A poche ore dall'accaduto, è scattata la gara di solidarietà per rimpinguare le dispense della mensa sociale, depredata di trenta chili di formaggi e di prosciutti, di agnelli e maialetti, di grandi taniche di olio e di alimenti che gli operatori avevano conservato per il menu speciale di San Silvestro, acquistati anche con il ricavato di una cena di beneficenza organizzata dieci giorni fa e che avrebbero garantito sostentamento per tutto l’inverno. «Per consentirci una rapida riapertura, ieri mattina sono arrivate alla spicciolata tante associazioni cittadine che ci hanno portato quantità di generi alimentari per poter coprire almeno quattro giorni di pasti», continua la presidente della mensa che, giornalmente, offre almeno sette chili di pasta, altrettanti di sugo e 160 cosce di pollo.
Il parroco
A lanciare l’iniziativa della colletta alimentare, diventata virale, il parroco della basilica di San Simplicio, don Antonio Tamponi, che ha invitato la comunità a donare i viveri, portandoli nella sede della Cittadella della Carità a partire da domani, e che ha deciso di utilizzare le questue raccolte nella messa domenicale per comprare le schede prepagate nei supermercati. «È emozionante la risposta della città di Olbia ma anche di tutta la Sardegna e del resto della Penisola: sul nostro conto corrente stanno arrivando tante piccole donazioni che danno la cifra del grande cuore della gente», continua Marzocca. E conclude: «Sul nostro conto corrente saranno accreditati anche i premi di produzione dei dipendenti Geasar». I lavoratori della società di gestione dell’aeroporto Costa Smeralda, infatti, hanno deciso di rinunciare alla retribuzione aggiuntiva per devolverla alla mensa, realtà essenziale anche per tante famiglie del territorio per cui vengono preparati pasti da asporto.
Coinvolte pure le scuole dopo l’appello a collaborare con aiuti concreti del dirigente scolastico del liceo scientifico Mossa, Gianluca Corda, e solidarietà dal deputato di FdI, Salvatore Deidda, che scrive: «Veramente miserabili questi ladri che mi auguro vengano scoperti e assicurati alla giustizia, spero in un loro ripensamento». Intanto, ieri nella struttura sono state messe in sicurezza le porte, compresa quella dalla quale si ipotizza l’intrusione dei responsabili del furto, che collega i locali della mensa con il dormitorio comunale, attualmente in disuso per lavori di ristrutturazione. Difficile risalire agli autori del gesto, la mensa è sprovvista di videosorveglianza, ma si sospetta che il bottino, per un valore di circa settemila euro, possa essere destinato a un commercio clandestino.
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