Una tassa che pesa sui passeggeri, scoraggia le compagnie e frena la competitività dell’aeroporto. Il Consiglio comunale di Alghero dice basta all’addizionale sui diritti di imbarco, chiedendone la cancellazione per rilanciare il “Riviera del Corallo” e l’economia del Nord Sardegna. Ieri l'assemblea civica ha approvato all’unanimità la mozione che chiede al Governo di eliminare un’imposta che, pur definita “comunale”, riserva ai Comuni solo una quota minima del gettito, mentre grava in modo significativo su viaggiatori e vettori. La discussione ha preso spunto da un'ordine del giorno presentato dal centrodestra (primo firmatario Marco Tedde) e ha trovato il Consiglio unito sulla necessità di eliminare il balzello. «È necessario aprire un tavolo istituzionale ampio - dichiarano i partiti di maggioranza - con la Conferenza dei Sindaci della Città Metropolitana di Sassari, la Regione e il Governo Meloni, per definire una strategia condivisa sul futuro del trasporto aereo e della mobilità dei cittadini, dei lavoratori e delle imprese». L’aeroporto di Alghero deve tornare a essere «una porta d’ingresso attrattiva e competitiva, capace di generare sviluppo, occupazione e crescita». Marco Tedde, consigliere di Forza Italia, è convinto che se l'addizionale venisse eliminata I benefici che deriverebbero per l’aeroporto di Alghero sarebbero certi e garantiti. «Almeno 500-600 mila passeggeri in più all'anno, solo dal vettore leader del trasporto europeo, Ryanair, senza tenere conto degli altri vettori. A cui si aggiungerebbero le maggiori entrate derivanti dagli introiti Iva e dal fatturato del comparto servizi e ricettività turistica». (c.fi.)
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