Tel Aviv. Provati, dimagriti, ma sorridenti. Per gli ultimi ostaggi ancora in vita rilasciati da Hamas e per le loro famiglie che hanno atteso e lottato per due lunghissimi anni, è un turbinio di emozioni che si sciolgono in lacrime e in un lungo, instancabile, abbraccio. «Stanno bene e si tengono in piedi autonomamente», secondo un primo rapido sguardo della Croce Rossa che li ha presi in consegna dentro la Striscia di Gaza. Le visite mediche in ospedale approfondiranno poi il loro reale stato di salute, ma ora è il momento della gioia.
«Svegliarsi in un nuovo mattino, tutto sembra più bello, tutto sembra migliore, i colori nell'aria», è il quadro della felicità dipinto da Ilan Gilboa Dalal, padre del 24enne Guy, uno dei giovani rapiti al Nova Festival di Reim, subito dopo essere stato informato del rilascio del figlio. In ospedale Guy ha rivisto anche il suo amico di infanzia e compagno di prigionia Evyatar David, il ragazzo pelle e ossa di cui Hamas aveva diffuso un video lo scorso agosto che aveva scioccato il mondo. I due giovani erano stati tenuti insieme in condizioni che le loro famiglie hanno descritto come «disumane, con quotidiane torture fisiche e psicologiche», prima di essere separati circa due mesi fa.
Sono invece stati tenuti sempre separati Ziv e Gali Berman, i gemelli israelo-tedeschi ormai 28enni: non si vedevano dal giorno del sequestro nella loro casa nel kibbutz di Kfar Aza. L'esercito israeliano ha diffuso la foto del loro primo abbraccio e dei loro sorrisi con indosso la maglia della loro squadra del cuore, il Maccabi Tel Aviv, mentre fanno ritorno in Israele. Per alcuni la giornata era cominciata con una videochiamata a sorpresa: tra questi Matan Zangauker che dopo 738 giorni di prigionia ha potuto chiamare, poco prima di ritrovare la libertà, la madre Einav, diventata la donna simbolo delle pressioni del Forum delle famiglie degli ostaggi sul governo affinché facesse di tutto per riportarli a casa.
Mancano ancora i corpi senza vita di altri 28 ostaggi, come prevede l'accordo. Sono solo quattro quelli consegnati finora alla Croce Rossa: secondo quanto affermato da Hamas si tratterebbe delle salme di Guy Illouz, Yossi Sharabi, Bipin Joshi e dell'ufficiale delle Idf, Daniel Perez.
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