Caso Auschwitz.

«Da Roccella un falso storico» 

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Non si placa la polemica dopo le parole della ministra Eugenia Roccella sui viaggi di istruzione ad Auschwitz - che la ministra ha chiamato «gite: un modo per ripetere che l'antisemitismo era una questione fascista e basta». La fondazione Memoriale della Shoah di Milano sottolinea che «dipingere la visita a questi luoghi come frutto di un disegno politico di parte, limita prima di tutto la Memoria delle vittime ed è un falso storico».

In serata Roccella ha precisato: «Sono gite se poi vediamo studenti nelle piazze che urlano slogan antisemiti e insultano Segre. Quanti in quelle piazze avevano fatto quei viaggi? C'è un problema di antisemitismo che non può essere confinato in un’epoca storica, il nazifascismo, e in un’area politica, è qualcosa di strisciante. Non ho contestato quei viaggi, credo siano utili, ma va affrontata la consapevolezza di quanto è vivo nelle piazze che a sinistra non sono criticate. L'antisemitismo è più a sinistra che a destra».

Per Manuela Ghizzoni, presidente della Fondazione Fossoli, «la distruzione degli ebrei d'Europa ha trovato completa attuazione nell'ideologia fascista e nazista, di predominio di una razza superiore sulle altre. Una responsabilità che l'Italia fascista porta in pieno a sua perenne onta».

Intanto Fratelli d'Italia ha chiesto formalmente che la ministra della Famiglia riferisca davanti alla Commissione contro razzismo e antisemitismo guidata da Liliana Segre al Senato, per spiegare il vero intento delle sue parole.

Il caso Boccia

Un’altra bufera è scatenata dalle parole della sarda Incoronata Boccia, direttrice dell’ufficio stampa della Rai, in un convegno. «Non esiste una sola prova che dall'esercito israeliano siano state sventagliate mitragliate contro civili inermi. Io proporrei una candidatura ad Hamas per l'Oscar alla migliore regia, a cui noi giornalisti ci siamo piegati senza alcuno spirito critico. Dove sono stati allestiti set noi non siamo andati a verificare, certo non lo potevamo fare di persona, ma ci sono state indagini e inchieste che hanno provato che quella informazione era propaganda». L’opposizione va su tutte le furie e interviene la presidente della Commissione di vigilanza Rai, Barbara Floridia: «È grave che una dirigente del servizio pubblico si esprima come ha fatto Incoronata Boccia, negando fatti documentati e contraddicendo ogni principio di verità. Se la Rai non prenderà subito le distanze in modo chiaro, quelle parole rappresenteranno la posizione dell'azienda». I parlamentari M5S nella bicamerale chiedono le dimissioni immediate di Boccia, mentre l'Usigrai invita l'azienda a esprimersi: «Quella di Boccia è la posizione della Rai?».

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