Washington. La Camera e il Senato americani hanno approvato a valanga la legge per divulgare tutti i file sul caso Epstein, il finanziere pedofilo, e ora manca solo la firma di Donald Trump. Il processo, tuttavia, potrebbe non essere così semplice. Nell'ultima settimana a Washington non s'è parlato d'altro che dell'indagine sull’uomo che per anni ha abusato di centinaia di ragazzine con la complicità dell'elite politica, economica e culturale americana. Ma l'unica agenzia che non ha detto una parola è quella che ha in custodia il dossier: il dipartimento di Giustizia. Il disegno di legge che il Senato ha inviato sulla scrivania del presidente americano impone all'attorney general Pam Bondi di divulgare "tutti i registri, i documenti, le comunicazioni e il materiale investigativo non classificati" relativi a Epstein e alla sua complice Ghislaine Maxwell entro 30 giorni dalla firma. Ma, al di là della retorica trionfalistica di Capitol Hill, la legge prevede alcune eccezioni in base alle quali Bondi può rifiutarsi di divulgare il materiale.
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