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«Emigrati, congresso da rifare» 

Da 27 circoli un ricorso contro le elezioni di ottobre: «Gravi irregolarità» 

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Hanno fatto un primo ricorso, all’organo di controllo e ai probiviri, e adesso procederanno in Tribunale, per chiedere l’annullamento del Congresso nazionale di un mese e mezzo fa, nuove elezioni e «più democrazia».

La frattura

Non si è ricomposta la spaccatura dentro la Fasi, la Federazione degli emigrati sardi in Italia. Ieri a Piacenza c’erano i lavori del Consiglio direttivo e i “ribelli”, 27 presidenti e delegati di altrettanti circoli, hanno consegnato un documento e abbandonato la sala, «un atto tangibile della contestazione delle irregolarità di estrema gravità riscontrate durante il Congresso che si è svolto a ottobre ad Alghero», sottolinea la rappresentante del Circolo Acrase di Roma Sara Nicole Cancedda, capolista del gruppo alternativo a quello del presidente uscente Bastianino Mossa, riconfermato alla guida della Federazione alla fine di quelle giornate di polemiche, con 129 voti contro 112, «voti incredibilmente ritenuti validi», prosegue Cancedda, «nonostante un conteggio avvenuto in modo disordinato e superficiale, in assenza di un elenco ufficiale dei delegati, senza alcuna verifica sull’identità dei votanti e sulla loro legittimazione».

La denuncia

Avevano già scritto una lunga lettera all’assessora regionale al Lavoro Desirè Manca (che ha competenza sul tema “emigrati”), pochi giorni prima del Congresso, per dire che si stava per consumare un evento che in sintesi avrebbe negato «la partecipazione dei giovani e delle donne», e anche nei giorni scorsi la Regione è stata informata sull’azione legale che si sta portando avanti. Le motivazioni: convocazione illegittima del Congresso; nomina illegittima della Commissione verifica poteri; illegittima modifica dello Statuto; illegittima applicazione del nuovo Statuto e del nuovo Regolamento; violazione delle procedure statutarie di elezione e conseguente illegittimità della elezione del presidente; mancata verifica dell’elenco dei delegati e della loro identità; assenza di ratifica statutaria; voto palese e mancata identificazione dei votanti astenuti e contrari.

«Non esiste a memoria nostra, nella storia di oltre trent’anni di vita della Fasi, niente di paragonabile alla confusione, marasma, improvvisazione e azioni impositive e antidemocratiche, quali quelle accadute nel congresso di Alghero», sottolinea Pietro Palmas, presidente del Circolo di Como. «Non riconosciamo né l’esecutivo dichiarato eletto né gli atti da esso emanati, inclusa la convocazione del Consiglio direttivo nazionale» di ieri.

Aggiunge Sara Nicole Cancedda: «Purtroppo nessuno dei nostri rilievi, ben noti ai componenti dell’esecutivo, e nessuno dei numerosi tentativi di mediazione e di avvio di un dialogo finalizzato al ripristino dei principi democratici e della collaborazione nella Federazione, ha trovato spazio. Al contrario, la spaccatura del Congresso è stata portata fino alle circoscrizioni, in un clima di conflittualità e tensioni estraneo alla storia della Fasi. Oggi apriamo un percorso che ci auguriamo porti al ripristino delle condizioni di legittimità e democrazia, nell’interesse di tutti i sardi, dentro e fuori la nostra Isola».

La replica

Il presidente della Fasi Bastianino Mossa, raggiunto al telefono, spiega che «stiamo parlando di 27 circoli “contrari” su 68, e la base sociale di questi non è d’accordo con i loro rappresentanti». Ieri a Piacenza «si è purtroppo assistito all’ennesimo gesto teatrale e sgrammaticato da parte di una minoranza di delegati appartenenti ad associazioni che da tempo mostrano criticità strutturali e nella gestione degli spazi – con alcuni Circoli ormai privi di sede e altri guidati da presidenti in carica da quasi mezzo secolo – e che da mesi tentano di destabilizzare l’armonia e il processo di cambiamento avviato dal Congresso. È stato messo agli atti un documento dalla delegata del Circolo Acrase di Roma sulle contestazioni postcongressuali. La Fasi conferma che l’esito congressuale è pienamente legittimo e che alimentare tensioni con accuse infondate danneggia la rete dei Circoli e il lavoro collettivo». Ancora: «Noi siamo andati avanti con l’ordine del giorno, abbiamo eletto i cda delle società Eurotarget e Sardatellus e abbiamo fatto festa per il riconoscimento di un nuovo circolo, a Imperia, intitolato a Evelina Mameli Calvino».

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