L’inchiesta

Conservatoria delle Coste: «I soldi ad associazioni con sedi senza elettricità» 

Anche una giovane disabile e una 89enne tra gli ignari nominati rappresentanti legali 

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Quattordici associazioni “fantasma”, con sede legale in abitazioni o in stabili abbandonati senza utenze elettriche, idriche e di gas. Tutte senza nemmeno un dipendente. E poi almeno cinque persone che hanno scoperto, durante le indagini, di essere state nominate rappresentanti legali di alcune società onlus a loro insaputa, con firme contraffatte su atti e documenti: tra le vittime anche una giovane affetta da una grave patologia, una 89enne e un 79enne.

Attorno a queste associazioni e all’unica società di capitale Orizzontenora, tutte riconducibili a Giovanni Piero Sanna, noto con il nome di Giampiero, ruoterebbe l’attività illegale che avrebbe permesso, come ricostruito dagli investigatori della Guardia di Finanza, di dirottare in quattro anni circa due milioni di euro della Conservatoria delle coste della Sardegna, durante la presidenza di Sanna, a queste associazioni. Soldi che sarebbero stati poi utilizzati per finalità personali dallo stesso ex presidente, finito ai domiciliari insieme alla sorella Maria Grazia, 59 anni di Sorgono ma residente a Cagliari e dipendente del Comune, e a Tiago Geissler Queiroz, 44enne brasiliano, rintracciato a Roma. Un fiume di denaro usato per acquistare due immobili a Sarroch, affittare una villa a Capri, comprare uno scooter, abbigliamento e prodotti tecnologici.

Progetti mai realizzati

L’inchiesta, sfociata giovedì nei tre arresti eseguiti su ordinanza della gip Claudia Falchi Delitala (ci sono altri due indagati, nipoti di Sanna, Valentina Chiara Brau e il fratello Filippo), è stata portata avanti dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Cagliari, comandati dal colonnello Paolo Pettine, sotto il coordinamento del della pm Rossana Allieri. Tutto nasce nell’ottobre del 2024 con la querela presentata dal commissario straordinario dell’Agenzia, Maria Elena Dessì, poi diventata direttrice. Troppe le incongruenze nei conti degli ultimi quattro anni sotto la direzione di Sanna, nominato nel 2020 dall’allora presidente della Regione, Christian Solinas. I finanzieri hanno ricostruito tutti i movimenti dall’agenzia regionale per progetti di valorizzazione delle coste sarde (praticamente mai realizzati), i bonifici ad associazioni e società, i prelievi in contati, le spese effettuate con le carte di credito delle onlus, gli acquisti fatti dai privati, gli atti notarili per le due ville a Sarroch. In tutto, secondo gli inquirenti, circa due milione di euro di soldi pubblici utilizzati per tutt’altre finalità.

Le scatole vuote

Nelle carte delle indagini emergono i nomi delle associazioni riconducibili a Sanna, alla sorella e a Queiroz: Frores de Monte, Altura, Ambientemare, Agricoltura Italiana, Agri Ricerca, Accademia dei Camafili, Centro studi Luigi Sturzo, Amici di Monaco Principato, International Cultural Services, Istituto Italiano per il Mediterraneo, pagina Bianca, Global Projects, Bithia e Mare Nostrum. Tra le causali degli stanziamenti della Conservatoria alle associazioni, quelli che sarebbero dovuti essere i progetti: tra questi, attività educative ambientali, video sul tema della immigrazione e degli sbarchi nel sud dell’Isola riservato agli studenti per la sensibilizzazione alla cultura dell’integrazione sociale, un ciclo di conferenze storiche sull’interazione tra essere umano e paesaggio costiero nelle opere della storia letteraria occidentale. Martedì Giampiero Sanna (difeso dagli avvocati Pierluigi Concas e Mauro Trogu), Maria Grazia Sanna (assistita dai legali Giampaolo Pisano e Alessandro Ballicu) e Queiroz (difeso da Salvatore Sirigu) compariranno davanti alla gip per l’interrogatorio di garanzia.

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