Circa 11 milioni e mezzo di elettori chiamati al voto da ieri mattina alle 15 di oggi per scegliere tre governatori e tre Consigli regionali. L’affluenza appare in netto calo nel primo dei due giorni di voto: in base ai dati disponibili su Eligendo in Puglia alle 23 aveva votato il 29,45% degli aventi diritto rispetto al 39,88% della precedente tornata elettorale del 2020; in Veneto affluenza del 33,88%, in calo del 12,2%; in Campania votanti al 32,09% contro il 38,91% del 2020, con un calo di oltre il 6% (ma a Napoli il calo è stato solo del 2%). Con queste tre Regioni si chiude un lungo turno elettorale che ha visto alle urne i cittadini di Marche e Val d’Aosta (il 28 settembre), Calabria (5 ottobre) e Toscana (12 ottobre).
Le sfide interne
Oggi pomeriggio si potranno trarre i bilanci, senza dimenticare alcune rese dei conti interne ai due poli e nei singoli partiti. In Veneto e in Campania i governatori uscenti Luca Zaia e Vincenzo De Luca hanno inutilmente cercato una modifica normativa che consentisse loro un terzo mandato. Zaia non è riuscito neanche a convincere la sua Lega e gli alleati sull’opportunità di presentare una propria lista e si è candidato con il Carroccio: se a suon di preferenze il “Doge” potrà aiutare Salvini a concorrere con FdI per il posto di partito più votato, è vero che un suo successo personale molto rilevante gli darebbe un ruolo politico anche a livello nazionale. In Campania, invece, De Luca non sarà in lizza, ma la lista “A testa alta” fa riferimento a lui e alla sua esperienza amministrativa. E inevitabilmente si apre una competizione con la liste del Pd, quelle di Elly Schlein ma anche del figlio Piero, segretario regionale Dem. Anche per l’ex governatore campano un exploit della lista potrebbe indicare un ruolo politico nuovo.
Ultime scintille
In Campania tuttavia il centrodestra, nonostante i sondaggi, spera nella rimonta di Edmondo Cirielli sul candidato del Campo largho Roberto Fico. E infatti sabato diversi esponenti di FdI come Sergio Rastrelli, Domenico Matera, Marco Cerreto e Marta Schifone hanno violato il silenzio elettorale per rilanciare la polemica sul posto barca di Fico nel porto militare di Nisida a prezzi super scontati. Il M5S contrattacca con Michele Gubitosa, che parla di arroganza del potere che si pone contro ogni regola e ogni principio. E ieri Giuseppe Conte è tornato sull’argomento dalla Sicilia: «Noi rispettiamo le regole, io rispetto il silenzio elettorale. Loro invece ne approfittano, anche con esponenti di Fratelli d’Italia, per infangare Fico, che è una persona onestissima e di specchiata moralità. Si dovrebbero vergognare loro, che rimangano a sguazzare nel fango, io rispetto il silenzio elettorale». Il centrosinistra si sente sicuro di tenere la Campania, con un campo larghissimo che va dai centristi a M5S, così come in Puglia, dove a concorrere per la successione a Michele Emiliano sono l’ex sindaco di Bari, il dem Antonio Decaro, e l’imprenditore Luigi Lobuono. In Veneto, oltre alla sfida tra il candidato del centrodestra Alberto Stefani e quello del centrosinistra Giovanni Manildo, gli occhi sono puntati sulla competizione tra Fdi e Lega per il miglior risultato, anche in vista delle regionali in Lombardia.
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