Legge di Pratobello, ora la mobilitazione è di massa. In campo le associazioni: «L’Isola non si tocca»
Obiettivo 10mila sottoscrizioni alla proposta di legge entro il 16 settembre, ma i promotori vogliono arrivare a 50mila. E nei Comuni l’impegno alla raccolta firme si moltiplicaOra la mobilitazione è di massa. Per la Legge di Pratobello e contro l’assalto eolico in corso ai danni della Sardegna sono in campo anche associazioni, professionisti, sindacati. Da più parti c’è la disponibilità a raccogliere le firme anche attraverso l’allestimento di banchetti nei punti più frequentati delle città sarde.
L’obiettivo è centrare diecimila sottoscrizioni entro il 16 settembre, ma nelle aspettative il vero traguardo dei promotori – con in testa il sindaco di Orgosolo Pasquale Mereu, il primo a spingere per la proposta di legge di iniziativa popolare – è arrivare a cinquantamila.
La norma
La denominazione esatta dell’iniziativa è: "Proposta di legge urbanistica della Regione Autonoma della Sardegna-Norme urbanistiche in applicazione dell’articolo 3, lettera f, dello Statuto Autonomo della Sardegna (Legge Costituzionale 3 del 26 febbraio del 1948)-disposizioni normative urbanistiche relative all’insediamento di impianti fotovoltaici industriali a terra e eolici terrestri con recepimento di principi e obblighi di tutela e valorizzazione contenuti in programmi sovranazionali, nazionali e regionali”. E sfrutta l'articolo 3 dello Statuto sardo sull'Urbanistica e sul Paesaggio per rivendicare alla Regione la competenza primaria in materia. Dopo il raggiungimento delle firme necessarie, la Legge di Pratobello sarà discussa ed eventualmente approvata in Consiglio regionale. In queste ore, mentre quasi tutti i Comuni sardi mettono a disposizione gli uffici per la raccolta, si fanno avanti le associazioni. Così, entro il 16 settembre, i cittadini interessati potranno firmare il modulo recandosi, con un documento di riconoscimento, nell’Ufficio elettorale della loro città.
Il sindacato
Tra le prime associazioni a mobilitarsi a favore della legge c’è la Confederazione sindacale sarda (Css) di Giacomo Meloni. Per ora Meloni lancia un appello: «Invitiamo i sardi a recarsi a firmare presso il proprio Comune di residenza la legge di iniziativa popolare, denominata “Pratobello ‘24” contro la criminale speculazione energetica della Sardegna. La Confederazione sindacale sarda è presente con i suoi iscritti e militanti in tutti i comitati territoriali e fa parte fin dall’inizio del coordinamento dei comitati a sostegno di tutte le lotte contro l’assalto criminale di Terna e delle Multinazionali che, tradendo lo stesso principio da noi condiviso della “transizione energetica ed ecologica”, impongono alla Sardegna misure e condizioni coloniali. Il Popolo sardo, firmando in massa la proposta di legge popolare, dimostri una forte volontà ed affermi finalmente la propria sovranità».
Le associazioni
Banchetti nei punti centrali di Cagliari, magari in piazza Galilei, vorrebbe installare l’Asel, l’associazione sarda degli enti locali. Così il presidente, Rodolfo Cancedda: «La cosiddetta Legge di Pratobello, a prescindere da come andrà a finire questa battaglia, è l’unica e ultima chance a disposizione per scongiurare questo assalto sconsiderato alla Sardegna», dice Cancedda. «Siamo mobilitati, mettendo a disposizione tutte le nostre forze, per sostenere la proposta di legge di iniziativa popolare e garantire il buon esito della raccolta delle firme».
Altre reazioni
Ormai, dunque, il dado è tratto. La battaglia contro l’eolico entra nel vivo, passando allo step decisivo. Anche la società civile è scossa: «Sta accadendo tutto in fretta, ma purtroppo ci rendiamo conto molto bene di quel che sta accadendo», dice Edoardo De Pau, medico e sindacalista cagliaritano. «Non conosco quale possa essere la chiave giuridica contro l’assalto, ma senz’altro bisogna fermare con ogni mezzo ciò che sfregia l’Isola e danneggia i sardi. La Legge di Pratobello potrebbe dare un forte contributo a farlo». Che occorra trovare una soluzione lo sostiene anche Giacomo Meloni, leader di Confartigianato Imprese Sardegna: «Ben venga questa proposta di legge di iniziativa popolare se serve a preservare il territorio, fermo restando che di energia dobbiamo vivere. Ma qui, senza il coinvolgimento delle popolazioni, le multinazionali vogliono prendersi tutto. Bisogna sedersi attorno a un tavolo a livello politico, anche per stabilire regole ed eventuali compensazioni». Per dire no alla speculazione energetica, i commercianti nuoresi “Cuori della città” si sono mobilitati, esponendo nelle loro vetrine locandine a sostegno della rivolta in atto. Un appello accorato pure dal mondo dello sport. A favore della Legge di Pratobello si esprime Gianni Cadoni, vicepresidente nazionale e presidente regionale della Federcalcio: «Se serve a preservare il territorio, ben venga qualsiasi iniziativa, anche legislativa», chiude il vice di Giancarlo Abete alla Lega nazionale dilettanti. «La bellezza della Sardegna non può essere scalfita da scelte prese lontano da qui».
Lorenzo Piras