È il 20 ottobre 2011: sono trascorsi otto mesi dall’inizio della guerra civile in Libia che vede da un lato le forze lealiste di Gheddafi e dall’altro quelle dei rivoltosi. Il leader viene infine catturato dai ribelli e ucciso. Per lui nessun processo, solo la morte, che arriva con un colpo di pistola alla testa dopo violenti pestaggi.

Gli scontri erano cominciati a febbraio e si svolgevano con dure repressioni armate da parte del regime, tanto che il caso libico era finito al tribunale penale internazionale, con il procuratore che chiedeva per Gheddafi la condanna per crimini contro l’umanità.

A ottobre la situazione per il capo militare e politico è rischiosissima, tanto che decide di raggiungere il deserto per continuare la lotta, dato che ormai era impossibile farlo a Sirte. Il suo convoglio però viene intercettato dai droni americani e attaccato dagli aerei francesi.

Poi la cattura da parte dei ribelli e infine la morte.

(Unioneonline/s.s.)

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