Apre a Genova una mostra dedicata ad André Kertész, fotografo ungherese grande interprete della realtà del Novecento.

L'allestimento comprende l’intera opera dell'artista, con immagini scattate da Budapest - la città del cuore dove è nato nel 1904 - a Parigi, fino a New York.

"Fotografo il quotidiano - scriveva Kertész nelle sue memorie - quello che poteva sembrar banale prima di avergli donato nuova vita grazie a uno sguardo nuovo. Amo scattare quel che merita di essere fotografato, il mondo quindi, anche nei suoi squarci di umile monotonia".

"Ho cercato gli occhi innocenti di cui ogni sguardo sembra il primo, le menzogne dietro la superbia e i sorrisi fatui, fantasmi seduti al sole su delle vecchie sedie. Senza trucchi ho cercato di vedere, ho cercato di capire. Ho cercato di vedere, e quando ho capito, ho lasciato gli occhiali su un tavolo insieme alla pipa".

Di lui Henri Cartier-Bresson scrisse: "Qualsiasi cosa noi facciamo, Kertész l’ha fatto prima".

"André Kertész. Un grande maestro della fotografia del Novecento" è aperta dal 24 febbraio al 16 giugno, a Palazzo Ducale (Genova).

(Unioneonline/D)
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