#AccaddeOggi: Un corpo fatto a pezzi dentro un sacco, il mistero di Busachi
Il mistero di BusachiPer ventiquattro giorni il mistero di Salvatore Crobu, ex paracadutista scomparso in circostanze misteriose il 13 gennaio 1958, ha interessato e tenuto con il fiato sospeso mezza Sardegna.
L'uomo scompare dalla sua abitazione di Busachi lasciando sui muri e sul pavimento grosse tracce di sangue. Le indagini, coordinate dai carabinieri del paese, mostrano da subito tutti gli elementi di un vero e proprio giallo: il ritrovamento di un biglietto nella stanza dove il bracciante è stato aggredito, l'uscio di casa chiuso con un grande lucchetto, i parenti che denunciano il silenzio dell'uomo solo sei giorni dopo la scomparsa.
Le indagini dei militari, che per giorni lo cercano in lungo e in largo anche nelle campagne circostanti, sembrano arenarsi quando, il 31 gennaio, viene fermato il fratello, Costantino Crobu. L'uomo viene arrestato con l'accusa di essere l'assassino del congiunto: su di lui pendono gravi indizi di colpevolezza.
Quattordici giorni dopo, il 14 febbraio 1958, il corpo di Crobu viene ritrovato nel lago Tirso: tagliato in due, è stato nascosto all'interno di un sacco nero. Per gli inquirenti non vi sono dubbi: quei resti sono di Salvatore Crobu.
La posizione del fratello Costantino si aggrava. E da quel momento, del caso di Busachi si parlerà solo nelle aule della Corte d'Assise.