Il 24 aprile del 1981 scompare - misteriosamente - l'avvocato cagliaritano Gianfranco Manuella.

L'auto del professionista viene ritrovata in via Abruzzi, alla periferia di Cagliari: "Nell'abitacolo una coppia dell'Unione Sarda e una busta di cellophan con un paio di scarpe", riporta la cronaca del tempo. Sono tante le persone che dicono di averlo visto alle 9.15 e alle 14.20 di quel mercoledì mentre sfogliava il giornale, poco lontano dal cimitero di San Michele. E questi sono gli unici elementi certi in mano agli investigatori.

È una fuga o un sequestro? Da qualche tempo - si dice - il legale soffriva di depressione, era rimasto sconvolto dalla morte del padre, Ettore, medico molto conosciuto ed apprezzato.

Il mistero diventa sempre più fitto. Manuella, al momento della sparizione, si stava recando in tribunale a Cagliari.

Il suo corpo non verrà mai ritrovato.

Secondo quanto sostenuto dall'accusa, l'uomo viene ucciso per aver fatto uno sgarro ad un'organizzazione di narcotrafficanti della quale avrebbero fatto parte alcuni noti avvocati cagliaritani i quali, sia con la sentenza di primo grado sia con quella d'appello, sono stati assolti con formula piena.

(Unioneonline/s.a.)

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