Esattamente 50 anni - l'8 gennaio 1968 - fa veniva per la prima volta catturato dalle forze dell'ordine Nino Cherchi, il "numero due del banditismo sardo dopo Graziano Mesina", come venne definito.

Latitante e accusato di una lunga serie di crimini, Cherchi, originario di Orune, finì in manette a Mamoiada, dove si nascondeva in una casa diroccata.

Rinchiuso in carcere, otterrà poi la grazia dal presidente della Repubblica Sandro Pertini.

Nel 2010, però, tornerà al centro della cronaca nera, per aver ucciso due cittadini albanesi a Olbia, in un eccesso d'ira.

Condannato all'ergastolo, gli verranno poi concessi gli arresti domiciliari per motivi di salute.

(Unioneonline/l.f.)

Gennaio 2018
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