Era il 1979 quando in Nicaragua il Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale riusciva a mettere fine alla dittatura di Anastasio Somoza Debayle, costringendolo a un esilio che si sarebbe concluso con l'uccisione, nel 1980.

Anche quest'anno è stata festeggiata la ricorrenza, in un Paese insanguinato da nuove proteste.

Dal 18 aprile lo Stato centroamericano manifesta contro il governo, in risposta alle controverse riforme sulla sicurezza sociale.

All'evento nella capitale Managua ha preso parte anche il presidente Daniel Ortega, che nel suo discorso si è scagliato contro la Chiesa cattolica per "aver facilitato manovre golpiste contro il governo".

"Pensavo che (i vescovi) fossero mediatori nella crisi politica, ma sono stati impegnati per i golpisti, facevano parte del piano per il colpo di stato", ha detto Ortega a migliaia di suoi sostenitori, aggiungendo che "ciò ha impedito il dialogo nazionale tra governo e leader dell'opposizione".

(Unioneonline/D)
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