Il 23 agosto del 1927 Ferdinando Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, anarchici italiani emigrati negli Stati Uniti, vengono condannati alla sedia elettrica.

I due, Sacco era un ciabattino della provincia di Foggia e Vanzetti un pescivendolo del cuneese, sono accusati di aver ucciso, nel corso di una rapina, il cassiere e la guardia giurata del calzaturificio Slater and Morril.

I dubbi sulla loro colpevolezza e la testimonianza di un detenuto portoricano che li mostra innocenti non valgono a nulla: Sacco e Vanzetti vengono condannati a morte nel penitenziario di Charlestown, a distanza di sette minuti l'uno dall'altro.

La faziosità del verdetto suscita proteste in tutto il mondo.

Per molti la condanna rientra nella "politica del terrore" promossa in quegli anni dal ministro della Giustizia degli Stati Uniti.

Nel 1977, a cinquant'anni di distanza da quella condanna, il governatore del Massachusetts ammette gli errori fatti nel processo e ne riabilita la memoria.

(Unioneonline/s.a.)

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