Alle 10.30 del 7 agosto 1998, in simultanea, tre ordigni esplodono vicino alle ambasciate americane nelle capitali del Kenya e della Tanzania.

Il bilancio è simile a un bollettino di guerra: 224 le persone morte, 4.550 quelle che rimangono ferite.

Il numero maggiore di vittime si registra a Nairobi, dove due bombe fanno crollare la "Ufundi House, un edificio di sette piani che sorge tra la sede diplomatica Usa e il grattacielo della "Cooperative Bank".

Il terzo attentato avviene a Dar es Salaam, dove i morti sono stati sette e poco meno di 60 i feriti.

Gli attentati vengono rivendicati da Osama bin Laden e dall'organizzazione da lui guidata, Al Qaida, e sono considerati fra i più importanti attacchi terroristici contro gli Stati Uniti perpetrati prima degli attentati dell'11 settembre 2001.

Scatta l'allarme rosso in tutto il mondo, con controlli nella sede dell'ambasciata Usa a Roma.

(Unioneonline/s.a.)

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