#AccaddeOggi: 1 agosto 1944, Anna Frank scrive l'ultimo brano del suo diario prima della cattura
Accadde OggiUn diario per raccontare l’orrore della Shoah, scritto da una ragazzina ebrea che non aveva probabilmente idea che sarebbe divenuta un simbolo in tutto il mondo.
In quelle pagine riporta la sua vita di clandestinità, costretta, dopo la fuga dalla Germania all’Olanda, a stare in una sorta di rifugio allestito da suo padre per la loro famiglia e per altre persone.
Il divieto di andare al cinema, di frequentare le scuole insieme alle altre ragazze, l’obbligo di indossare la stella gialla, il non poter uscire se non in orari in cui nessuno potesse vederla, ascoltare la radio di nascosto per avere le notizie sulla Seconda guerra mondiale.
Le sue impressioni, le sue paure, le speranze, l’amore per Peter: tutto ciò che per la giovane era importante finiva sul quaderno, ricevuto in regalo per il suo 13esimo compleanno. Perché scrivere era la sua passione, diceva che voleva diventare giornalista o scrittrice e invece la sua esistenza è finita in un campo di concentramento a Bergen-Belsen.
È la storia di Anna Frank, quella Anna che suo padre Otto, unico sopravvissuto della famiglia, pensava di conoscere e che invece lo lasciò senza parole quando riuscì a leggere le memorie della figlia.
Le versioni stilate sono in realtà due: la prima, nata di getto, scritta senza pensare ad altre finalità se non il ricordo personale; la seconda, più curata, realizzata dopo l’annuncio di un componente del governo olandese in esilio: al termine del conflitto avrebbe voluto creare un archivio con i racconti di tutto ciò che era accaduto in quegli anni di regime nazista, con la pubblicazione di lettere e scritti.
L’ultima pagina del diario, la cui pubblicazione fu fortemente voluta da Otto Frank, riporta la data del 1° agosto 1944. Poi il nulla, perché Anna, i genitori e la sorella vengono catturati tre giorni dopo e deportati.
Anna morirà di tifo esantematico nel 1945.
(Redazione Online/s.s.)
Febbraio