Il 7 agosto 1990 Simonetta Cesaroni viene uccisa nel suo ufficio di Roma, dove lavora come impiegata. L'appartamento si trova al terzo piano del complesso di via Poma. Il caso non è stato mai risolto nonostante le indagini siano andate avanti per 21 anni. Il primo ad essere accusato è il portiere dello stabile in cui avviene l'omicidio, Pietrino Vanacore, poi Salvatore Volponi, datore di lavoro della vittima. Infine Federico Valle, il cui padre aveva uno studio nell'edificio. Senza dimenticare il fidanzato della donna, Raniero Busco. Tutti scagionati dalle accuse. Simonetta è stata pugnalata 29 volte.

(Unioneonline/M)

Agosto 2019

Luglio 2019
© Riproduzione riservata