È il 1993, l’Italia è nel pieno dello scandalo di Tangentopoli, quando, il 4 dicembre, anche la Sardegna si sveglia con la notizia di quattro arresti eccellenti.

Nella bufera finiscono il segretario regionale reggente del Psi Nino Fadda, l’assessore comunale al Verde del Psdi Salvatore Gusmeri, il sovrintendente dell'Ente lirico della Dc Luciano Fozzi e il consulente ambientale Alberto Loche.

Per l'Isola, si legge sulle pagine de L’Unione Sarda, è un "terremoto politico" che colpisce il Comune di Cagliari, scuote la Regione e provoca "stupore all'Ente lirico", che si ritrova senza sovrintendente.

L’accusa è pesantissima: corruzione. Secondo le accuse "Fadda - si legge ancora tra le colonne del giornale -, Gusmeri e Fozzi hanno intascato tangenti (si parla di una cifra complessiva vicina al mezzo miliardo) per gli appalti sul ritiro dei rifiuti, sulla raccola di pile e medicinali scaduti e sulla pulizia dei mercati".

Sarà una delle inchieste principali della Tangentopoli cagliaritana, con un processo che andrà avanti per anni e vedrà il coinvolgimento di altri indagati.

Nel luglio 2004, però, la Corte d'appello, presieduta da Antonio Onnis, ha deciso di non doversi procedere nei confronti di Fadda e di Loche (che era già fuori dal processo) perché i reati di cui erano accusati sono caduti in prescrizione.

Assoluzione piena anche per l’ex assessore Luciano Fozzi, che nel 2010 sarà risarcito, per l'ingiusta detenzione, di trentamila euro. Per Gusmeri il processo di primo grado si era concluso con l'assoluzione già nel marzo del 1998.

(Unioneonline/D)

Ottobre 2018

Settembre 2018

Agosto 2018

Luglio 2018

Giugno 2018

Maggio 2018

Aprile 2018

Marzo 2018

Febbraio 2018

Gennaio 2018
© Riproduzione riservata