Il 29 maggio 2012, alle 9 del mattino, una scossa di magnitudo 5.9 - della durata di 18 secondi - terrorizza e devasta, per la seconda volta, l'Emilia Romagna.

Solo pochi giorni prima, il 20 maggio, un sisma ancora più violento nel cuore della notte aveva distrutto palazzi storici, aziende agricole e fabbriche, uccidendo sette persone e ferendone 50. Oltre 5mila gli sfollati.

Seguirono altre decine di scosse, più deboli e considerate di assestamento.

Ma quel 29 maggio l'incubo terremoto torna in tutta la sua violenza: il sisma viene ripreso in diretta da decine di giornalisti, al lavoro per raccontare il disastro in corso. L'epicentro è nella zona di Medolla e Cavezzo, in provincia di Modena.

Il bilancio finale sarà di 28 morti, 300 feriti, 45mila sfollati.

I danni, in una relazione inviata alla Commissione Ue, ammontano a 13 miliardi e 273 milioni di euro.

Oggi, secondo un report diffuso dalla Regione, sono 14.800 le famiglie rientrate nelle proprie abitazioni, il 90% delle 16.500 coinvolte. Quasi 4.400 le attività economiche e commerciali ripartite e oltre 6.100 i cantieri completati.

(Unioneonline/D)

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