Esattamente 80 anni fa andava in scena uno degli eventi più drammatici della Seconda guerra mondiale: il bombardamento di Londra da parte degli aerei tedeschi della Luftwaffe. Ovvero, l'atto finale della cosiddetta battaglia di Inghilterra. Uno scontro decisivo, che avrebbe potuto spianare alla Germania di Hitler la strada verso la conquista dell'intera Europa. Ma le cose non andarono secondo i piani del fuhrer.

Il 29 dicembre 1940 gli aerei della Luftwaffe del Reich sganciarono sulla capitale inglese numerose bombe incendiarie, provocando la morte di oltre tremila civili.

Ma, nonostante la strage, ancora una volta gli aerei della Raf, l'aviazione inglese, riuscirono ad avere la meglio, anche se in numero inferiore.

Un successo che Winston Churchill, leader del governo inglese in quella che fu da lui stesso definita "l'ora più buia", salutò con parole rimaste nella storia: "Mai nel campo degli umani conflitti tanti dovettero così tanto a così pochi ".

La sconfitta tedesca, ottenuta a caro prezzo (dai primi raid del luglio 1940 le vittime totali furono oltre 40mila), segnò un punto di svolta: la Gran Bretagna, unico Paese europeo a non piegarsi alla Germania, avviò da lì la lenta e dura riscossa, alleandosi con gli Stati Uniti, per dare il via, anche con l'aiuto dell'Unione Sovietica, alla liberazione del Vecchio continente dalle truppe naziste.

(Unioneonline/l.f.)

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