È il 2 febbraio 2007 quando Filippo Raciti, ispettore capo della Polizia di Stato, resta ucciso durante gli scontri scatenati da una frangia di ultras catanesi dopo il match Catania-Palermo.

La tensione era altissima già durante la partita, contrassegnata da lanci di fumogeni e lacrimogeni, e continue interruzioni da parte dell'arbitro. Si arriva finalmente al 90esimo minuto, e il Palermo - squadra che con il Catania ha un'accesa rivalità - vince per 2-1. È l'inizio della fine.

Fuori dallo stadio decine di persone col volto coperto attaccano le forze dell'ordine: oltre 70 i feriti, tra agenti e civili, e venti persone fermate. Ore dopo la conferma di una notizia che già circolava: l'ispettore capo del X Reparto Mobile di Catania, Filippo Raciti, 41 anni, è morto nei tafferugli.

La causa del decesso è la rottura del fegato causata da un corpo contundente, che non è mai stato individuato.

Nel 2012 la Corte di Cassazione conferma le sentenze di appello nei confronti di due ultras catanesi: Antonino Speziale, minorenne all'epoca dei fatti, e Daniele Micale. Per entrambi l'accusa è di omicidio preterintenzionale.

(Unioneonline/D)

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