Esattamente 41 anni fa il - il 12 settembre 1979 - Pietro Mennea scriveva il suo nome nella storia dell'atletica mondiale.

Alle Universiadi in Messico, il campione italiano - nato a Barletta nel 1952 e morto a Roma nel 2013 - stabiliva il record mondiale sui 200 metri piani, con l'incredibile tempo di 19"72.

Un primato, quella della Freccia del Sud, com'era soprannominato Mennea, destinato a durare per ben 17 anni.

A batterlo, con 19"32, fu il fuoriclasse Usa Michael Johnson, nel 1996, alle Olimpiadi di Atlanta.

L'attuale record, stabilito nel 2009, appartiene invece all'uomo più veloce di tutti i tempi: Usain Bolt, che ha bloccato le lancette del cronometro a 19"19.

Mennea, forse, ha trovato oggi un erede: il velocista di origine sarda Filippo Tortu, che nel 2018, al meeting di Atletica di Madrid, ha infranto il record italiano sui 100 metri, correndo in 9"99 e superando il 10.01 che resisteva da 39 anni, stabilito proprio dal grande campione pugliese.

(Unioneonline/l.f.)

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