Il 10 febbraio del 1986 si apre nell'aula bunker del carcere dell'Ucciardone, a Palermo, il maxi processo contro la mafia.

Alla sbarra nomi eccellenti di Cosa Nostra: da Leoluca Bagarella a Pippo Calò e Michele Greco, oltre ai due boss corleonesi, Salvatore Riina e Bernardo Provenzano, che all'epoca erano ancora latitanti. Grande accusatore, il pentito Tommaso Buscetta.

Giudici istruttori, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che hanno scritto pagine e pagine di accuse letteralmente reclusi nel supercarcere dell'Asinara per motivi di sicurezza.

Il processo di primo grado si chiude 22 mesi dopo, il 16 dicembre 1987, con 346 condanne: 19 ergastoli e pene detentive per un totale di 2.665 anni di reclusione. Quasi tutte le condanne saranno confermate fino alla Cassazione.

Il contrattacco di Cosa Nostra non si farà attendere, tra il 1992 e il 1993 Falcone e Borsellino vengono uccisi in due diversi attentati.

(Unioneonline/L)

Febbraio 2020

Gennaio 2020
© Riproduzione riservata