Sembra essere nuovamente in stallo la vertenza che riguarda l'Aias di Carbonia.

La mancata applicazione della delibera regionale del maggio scorso che imponeva, tra l'altro, maggiori vincoli (tra i quali la puntualità nel pagamento dei salari ai dipendenti) nei prossimi contratti da firmare tra operatori della sanità privata (tra cui Aias) e Azienda per la Tutela della Salute, ha disatteso le aperture di credito concesse dai sindacati che sono pronti ora ad una nuova mobilitazione.

Per altro sulla stessa delibera pende anche un ricorso al Tar da parte di Aias.

Il recente pagamento di una mensilità, quella relativa al luglio 2017, non sembra neanche più essere in grado di diffondere quella fiducia indispensabile per andare avanti in una vertenza che vede ancora i dipendenti attendere 7 stipendi e mezzo tra i quali figurano ancora anche pendenze del 2016. I sindacati sulcitani, che la settimana scorsa hanno chiesto ufficialmente di dar seguito a quella delibera incontrando la direttrice dell'Assl di Carbonia Maddalena Giua, hanno esaurito la pazienza.

"È ora che l'Ats tiri le somme di quanto fatto finora e prenda una decisione definitiva, chiede Claudio Nuscis segretario Fp Cisl. "Aias percepisce soldi pubblici, i lavoratori non possono continuare a lavorare in questo stato".

Antonello Congiu, Fp Cgil: "Si dia seguito alla delibera di maggio, la disperazione dei dipendenti Aias si tocca con mano".

La risposta di Aias sulla questione pagamenti è lapidaria: "Paghiamo gli stipendi in base a quanto riceviamo da Regione e Comuni".

La situazione a dir poco complicata sta poi, da tempo, portando diversi dipendenti, anche quelli con contratti a tempo indeterminato, a licenziarsi per giusta causa.

Cinque nell'ultimo periodo all'Aias di Decimomannu, "una ventina negli ultimi due anni dai centri sulcitani - fa i conti Roberto Fallo, Fp Cisl - tra cui infermieri, oss, terapisti ed educatori".

Tra questi anche chi come il domusnovese Giuliano Porcu, 47 anni, un anno fa ha detto basta dopo 26 anni di servizio in Aias come manutentore e pur non avendo un'alternativa pronta.

Ed ora è in causa con l'azienda per ricevere arretrati e Tfr. O ancora come Martina Zedda, logopedista, che si è licenziata dopo 27 anni dal posto di lavoro che aveva vicino casa: "Ora mi sobbarco 250 chilometri al giorno per andare e tornare da lavoro ma ci vado finalmente col sorriso e soprattutto so che mi pagano a fine mese". Anche lei è in causa con Aias da cui attende 26 mila euro tra stipendi arretrati e Tfr.
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