Altissima l’adesione allo sciopero di due ore indetto ieri dai lavoratori di Tiscali alla fine di ogni turno di lavoro. Punte del 90% in alcuni settori, fa sapere la Uilcom Sardegna.

C’è forte preoccupazione per la «totale mancanza di dialogo con la nuova dirigenza», spiega il segretario generale della Uilcom Sardegna Tonino Ortega. «La gestione unilaterale, al limite della violazione del contratto di riferimento, ha fatto crescere la preoccupazione dei lavoratori per il loro futuro, quella di ieri è una netta rivendicazione, un chiaro segnale ai vertici affinché si riprenda insieme un percorso di condivisione, trasparenza e rispetto».

La vertenza è iniziata dopo la fusione dello scorso agosto tra Linkem e Tiscali. La nuova proprietà guidata da Davide Rota ha «annullato tutte le forme di dialogo sindacale». E dopo 5 mesi «non ha ancora presentato il piano industriale dettagliato che dimostri quali siano le azioni per rilanciare l’azienda», evidenzia Ortega.

Allo stesso tempo, le ultime riorganizzazioni «unilaterali» stanno «spostando sempre più fuori dalla Sardegna tutti i ruoli dirigenziali della società». Tiscali, ricorda il sindacalista, «non è un call center, ma una società di telecomunicazioni ricca di conoscenze ed esperienza professionali che vanno valorizzate. Attendiamo risposte positive dall’azienda, in caso contrario affideremo anche alle istituzioni le preoccupazioni per il futuro occupazionale nell’Isola».

(Unioneonline/L)

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