Il telemarketing “selvaggio” ha i giorni contati. 

Dal prossimo 27 luglio parte infatti il Registro pubblico delle opposizioni che riguarderà potenzialmente 78 milioni di utenze dei cellulari. Tutti i cittadini potranno scegliere se iscriversi o meno al Registro evitando di essere “tormentati” da chiamate dei call center.

Secondo il Codacons il settore è molto redditizio: un business da circa 4 miliardi di euro annui per circa 120.000 occupati. La vendita telefonica di beni e servizi produce un giro d'affari, per l'intera filiera, stimabile in 40 miliardi di euro: un contratto sottoscritto mediante attività di telemarketing non genera valore una tantum, ma in modo ricorsivo, trattandosi spesso di beni e servizi con un ciclo di vita medio/lungo, come nel caso dei contratti telefonici o energetici.

Sempre secondo l’associazione, proprio in vista dell’arrivo del Registro pubblico delle opposizioni le telefonate si stanno intensificando: sono arrivate ormai a 5 a settimana per ogni utente con un aumento del 20% rispetto al periodo pre pandemia

"Prima la pandemia e la maggior presenza di cittadini a casa, poi l'annuncio della imminente entrata in vigore del Registro pubblico delle opposizioni, hanno portato ad un incremento delle telefonate commerciali verso gli utenti - afferma l'associazione - Stimiamo un aumento delle chiamate di circa il +20% rispetto al periodo pre-Covid, e una media oggi di quasi 5 telefonate commerciali a settimana ricevute da un utente medio che dispone sia di linea fissa che di linea mobile".

"Dal 27 luglio il nuovo Registro pubblico delle opposizioni si aprirà a una platea di 78 milioni di utenze telefoniche mobili – spiega Simone Baldelli, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti – La nostra Commissione segue il tema con attenzione e di recente ha ascoltato la sottosegretaria al Mise, Anna Ascani, che ci ha illustrato le diverse tappe dell'iter che il governo sta portando avanti in vista di questa data. In questo quadro mi auguro che il confronto avviato dallo stesso governo con gli operatori del settore possa contribuire, insieme alla campagna informativa, a rendere il nuovo registro uno strumento di protezione conosciuto e finalmente efficace per utenze telefoniche potenzialmente destinatarie delle chiamate di telemarketing indesiderate, e speriamo anche di quelle operate da call center irregolari o con sedi in Paesi stranieri. Il rischio, infatti - prosegue Baldelli - è sempre quello di trovarsi di fronte a un continuo rincorrersi tra regole e soggetti che tentano di aggirarle. Per questo credo sia utile sperimentare al più presto il nuovo registro e verificare i risultati che il modello scelto produrrà sul campo. Mi piacerebbe ci fosse un mercato libero e regolato nel quale il consumatore, oltre ad opporsi, potesse anche scegliere di monetizzare l'uso dei propri dati e la sua disponibilità a ricevere telefonate commerciali".

(Unioneonline/D)

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