Non hanno ottenuto i finanziamenti attesi per la ristrutturazione delle reti idriche e fognarie e hanno richiesto l'accesso gli atti e l'intervento del Difensore civico della regione.

Parte dall'Unione dei comuni del Terralbese la guerra contro l'Ente di governo d'ambito della Sardegna. Il presidente dell'Unione Emanuele Cera minaccia anche di rivolgersi alla magistratura se non otterrà delle risposte in tempi brevi.

Viene contestata l'assegnazione delle risorse destinate ai comuni per migliorare il servizio idrico integrato, l'insieme delle opere pubbliche di adduzione e distribuzione d'acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue.

"È inammissibile e non si capisce il motivo per cui non vogliono concederci gli atti - denuncia Cera - per questi motivi ho chiesto l'intervento del Difensore civico e di Raffele Cantone, presidente nazionale anticorruzione. Dopo aver preso atto che nella delibera dell'Autorià d'ambito siamo stati esclusi dai finanziamenti ho chiesto l'intervento perché anche noi, come Unione dei comuni del Terralbese, abbiamo presentato diverse istanze di finanziamento ad oggi totalmente inevase. Ho chiesto di conoscere quali siano le modalità ed i criteri in base ai quali sono state finanziate le istanze di alcuni comuni e la ragione dell'esclusione di altri. Nello stesso tempo abbiamo chiesto l'accesso agli atti del relativo procedimento. Già la settimana scorsa - aggiunge Cera - ho informato della situazione il Difensore civico, il quale ha tempestivamente risposto comunicando che prima di intervenire si devono rispettare i termini previsti dalla legge. Ad oggi non è arrivata alcuna spiegazione, così come non ci sono stati consegnati gli atti. Ora - ha concluso Cera - attendiamo l'intervento del Difensore Felicetto Contu, ma qualora le nostre richieste venissero ulteriormente disattese, saremo costretti, nostro malgrado, ad interessare della questione la procura della Repubblica di Oristano.
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