La manovra dell'Italia non viene promossa a pieni voti da Bruxelles, ma non rimedia nemmeno una bocciatura.

Il primo giudizio della Commissione europea ha infatti giudicato i provvedimenti finanziari del governo Meloni «non pienamente in linea» alle raccomandazioni Ue e Roma viene invitata dunque a tenersi pronta a eventuali correttivi. Ma, come ha spiegato il commissario Ue Paolo Gentiloni, «non è una bocciatura bensì un invito alla prudenza di bilancio e a utilizzare al meglio le risorse comuni europee». Si tratta, ha aggiunto Gentiloni, di «un risultato utile e su cui proseguirà la collaborazione tra autorità italiane e la Commissione europea». 

«Accogliamo il giudizio della Commissione. Tutto come previsto: nonostante l'eredità dell'impatto negativo di energia e superbonus andiamo avanti con sano realismo», dichiara invece il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti.

Nello stesso pacchetto Ue per il semestre europeo solo sette Paesi dell’Eurozona sono stati promossi senza riserve. Tra essi Spagna e Grecia.

Quattro le nazioni bocciate: Belgio, Finlandia, Francia e Croazia, che hanno presentato risultati «non in linea» con le raccomandazioni.

Ad aver ottenuto invece un giudizio “mediano”, oltre all’Italia, altri quattro Paesi, incluse Germania e Olanda. 

A parte l'invito alla prudenza fiscale per un Paese ad alto debito e deficit pubblico, sono sostanzialmente due le aree sulle quali l'esecutivo comunitario “bacchetta” l'andamento della spesa prevista dall'Italia per il prossimo anno. Uno riguarda l'invito Ue a limitarne la crescita nel 2024 all'1,3%.

In secondo luogo la Commissione nota come i risparmi dalla graduale eliminazione delle misure di sostegno energetico non saranno interamente usati per ridurre il disavanzo, rischiando appunto di «non essere pianamente in linea con la raccomandazione del Consiglio».

(Unioneonline/l.f.)

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