Lo spread torna a fare paura, all'indomani della lunga giornata che si è conclusa ieri con un Luigi Di Maio festante, pugno al cielo, che annunciava ai suoi fedelissimi quella che il Movimento 5 Stelle e la Lega considerano una vittoria politica su tutti i fronti: l'aver ottenuto dal ministro dell'Economia Giovanni Tria un rapporto tra deficit e Pil al 2,4% nella nota di aggiornamento al Def.

A poche ore da quel momento, la Borsa italiana ha trascorso una giornata turbolenta e lasciato sul terreno 3,72 punti percentuali. In numeri, sono 25 miliardi di euro bruciati. Mentre lo spread, che in giornata ha sfondato il tetto 280, in chiusura si è stabilizzato su 269.

A spaventare gli investitori è il rischio che un aumento del deficit possa compromettere la stabilità dei conti pubblici del Paese e aumentare ulteriormente l'enorme debito pubblico italiano, pari a luglio a 2.341 miliardi.

Anche lo spettro delle dimissioni del ministro delle Finanze Giovanni Tria ha contribuito a spaventare la platea di compratori, anche se il premier Giuseppe Conte ha smentito la notizia. "Ho letto sui giornali oggi che ieri aveva offerto le sue dimissioni, mi sono incuriosito e stamattina l'ho chiamato: ha negato assolutamente che ci sia stata questa prospettiva", ha assicurato Conte, spiegando che "le dimissioni non sono mai state sul tavolo. Il ministro Tria rimarrà, come il governo, fino al 2023".

L'Europa non ha nascosto i suoi dubbi sulla manovra: Pierre Moscovici, il commissario Ue agli Affari Esteri, ha parlato addirittura di sanzioni "tecnicamente possibili". "Non abbiamo alcun interesse ad aprire una crisi con l'Italia - ha detto - ma non abbiamo neanche interesse che l'Italia riduca il suo debito, che resta esplosivo".

Luigi Di Maio, ancora reduce dai festeggiamenti, ribatte che non vuole arrivare ad "alcuno scontro" con Bruxelles, e Matteo Salvini gli fa eco sostenendo che l'Italia "andrà avanti", anche se l'Europa dovesse bocciare la Manovra. E Conte tenta di tranquillizzare tutti: "Pensiamo di lavorare bene per la crescita del Paese, per ridare fiducia, speranza, energia e lavoro".

(Unioneonline/D)

LA GIOIA DEI MINISTRI:

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