Mancano poche ore all'incontro tra il premier Giuseppe Conte e il presidente della commissione Ue Jean Claude Juncker, in un faccia a faccia voluto dal governo italiano per tentare ancora una volta di convincere Bruxelles a non portare avanti la procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese. A Bruxelles, ha detto Conte, "non andrò con un libro dei sogni".

"L'orizzonte politico dell'Europa è in rapida evoluzione - ha scandito alla Camera in vista del vertice con Juncker e del successivo Consiglio europeo del 13 e 14 dicembre -. Ed è sempre più chiara l'esigenza dei cittadini di poter contare su istituzioni sempre più attente all'equità".

"Siamo parte della Ue e per questa ragione stiamo facendo di tutto per andare incontro e diradare le perplessità sollevate dalla Commissione. Ci siamo adoperati per illustrare puntualmente i nostri obiettivi, rivendicando il diritto di effettuare una manovra di carattere espansivo".

E ancora: "Siamo nel mezzo di un confronto serrato che confidiamo leale e paritario nell'auspicio che si possa trovare un punto di equilibrio e di convergenza. Resto fiducioso del buon esito del dialogo. In gioco c'è l'idea stessa di rappresentanza politica. È il senso del nostro ruolo e della nostra missione", ha aggiunto.

"Se siamo costretti a uno scostamento del deficit non è a cuor leggero, ma per realizzare gli obiettivi chiesti dai cittadini con prepotente urgenza. Questa manovra farà crescere l'Italia - ha concluso -. Siamo convinti che tutto debba essere realizzato in modo sostenibile per conservare i diritti sociali".

I PROSSIMI STEP - Quella della manovra, intanto, è diventata una corsa contro il tempo. Lega e M5S ribadiscono rispettivamente la centralità di quota 100 e reddito di cittadinanza, mentre il limite massimo per evitare la procedura di infrazione è vicinissimo: il 19 dicembre, quando si riunirà il collegio dei commissari che potrà sancire l'avvio dell'iter.

(Unioneonline/D)
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