Parte da Macomer la rivolta degli amministratori comunali, annunciata nel corso di una conferenza stampa, contro la manovra finanziaria dello Stato, che, nell'immediato, comporterà l'aumento delle tasse e il taglio dei servizi per i cittadini, oltre ad ostacolare la lotta contro lo spopolamento.

"Quello che lo Stato ci lascia - dice preoccupato il sindaco Antonio Succu - ci basta a malapena per pagare gli stipendi dei dipendenti e le bollette. Se non si cambia, consegneremo le chiavi del comune ai commissari".

È quindi rivolta. "Perché i provvedimenti per la nostra comunità si traducono in un mancato introito di parte corrente per ipotetici 680 mila euro - dice ancora il sindaco Succu - che potranno essere compensati solamente tramite un elevato incremento della tassazione o una drastica riduzione dei servizi essenziali erogati al cittadino. A ciò si somma l'obbligo di un maggiore accantonamento per ipotetici 50 mila euro. Non solo, questa manovra impedisce anche di contrastare lo spopolamento".

La prima conseguenza è che il comune di Macomer non potrà approvare in consiglio comunale, entro il mese di gennaio, il bilancio di previsione già predisposto a dicembre, che conteneva importanti novità per i cittadini, con una massiccia implementazione dei servizi erogati.

Tarsu, Imu, Tasi non rimarranno quindi invariati, ma le tasse subiranno un aumento. Subiranno forti tagli la cultura, l'ambiente, le scuole, gli anziani, le associazioni e quanto altro, ma in particolare i servizi sociali. "Chiediamo all'Anci un incontro urgente e di partire con una battaglia comune. Prima che sia troppo tardi".
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