Quest'anno il carico fiscale delle Pmi è arrivato a circa il 43% del Pil.

Questo il dato allarmante che emerge dal rapporto presentato oggi nel corso dell'assemblea annuale di Confartigianato a Roma.

Nonostante i dati positivi del 2016 - anno in cui sono stati registrati un aumento del 10,7% della produttività e un incremento pari a 1,5 miliardi di euro dell'export delle imprese artigiane -, l'associazione ha sottolineato come il carico fiscale rappresenti ancora uno dei fattori penalizzati per le Piccole e medie imprese del Paese.

In pratica gli imprenditori si trovano a pagare 24,3 miliardi di tasse in più rispetto alla media europea,

In particolare, il documento di Confartigianato spiega che "per le piccole imprese il prelievo maggiore si registra nei Comuni più inefficienti: tra Imu, Tasi e addizionale Irpef un piccolo imprenditore paga 4.373 euro l'anno".

Sulla competitività degli operatori pesano poi altri fattori negativi, come le lungaggini della burocrazia, l'alto costo dell'energia, la difficoltà dell'accesso al credito e la scarsa qualità dei servizi pubblici.

(Redazione Online/F)
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