Arriva alla Camera il testo della Manovra, già votata al Senato tra mille polemiche.

La Commissione Bilancio di Montecitorio inizierà l'esame dei provvedimenti oggi, con l'obiettivo di ottenere il via libera dell'aula entro il 29 dicembre.

Dopo che in queste ore si sono levate voci critiche anche dal mondo dell'associazionismo, per il previsto taglio alle agevolazioni Ires per gli enti non commerciali, il vicepremier Luigi Di Maio fa retromarcia.

"Quella norma va cambiata nel primo provvedimento utile. Si volevano punire coloro che fanno finto volontariato e ne è venuta fuori una norma che punisce coloro che hanno sempre aiutato i più deboli", ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico e del lavoro.

"Non possiamo intervenire nella legge di bilancio perché si andrebbe in esercizio provvisorio. Ma prendo l'impegno di modificarla nel primo provvedimento utile", ha poi specificato.

Il leader del Movimento 5 Stelle ha fatto inoltre sapere di aver sentito la comunità dei frati di Assisi, che avevano commentato negativamente la cancellazione dello sconto Ires del 50%.

"Li ringraziamo per il loro instancabile impegno, e li incontreremo quanto prima", ha dichiarato Di Maio.

LE POLEMICHE DEI GIORNI SCORSI - Negli ultimi giorni sono stati in molti a esprimere il loro dissenso sul provvedimento contenuto nella legge di bilancio.

''L'impatto di questa misura è di conseguenze imponenti per il terzo settore, per tutte le storie che lo contraddistinguono'', ha commentato la portavoce del Forum del Terzo Settore Claudia Fiaschi.

''Penso che alla Camera valga la pena un ripensamento in questa direzione - ha proseguito - perché sono tante le attività che non saranno più sostenibili, a patto che le famiglie se le autofinanzino o che le amministrazioni pubbliche nei territori decidano di sostenerle con contributi più sostanziosi. Temo che si sia sottovalutato l'impatto di una patrimoniale, io la chiamo così sul terzo settore. In qualche modo

noi dovremo trovare delle risorse aggiuntive''.

Critiche alla norma anche dalle opposizioni. "Raddoppiano l'Ires per il mondo del no-profit e premiano gli evasori. Se sei un volontario e fai solidarietà paghi di più. Se sei un evasore e fai il furbetto paghi di meno. Solo a me sembra che questo sia il mondo alla rovescia?", si chiede l'ex segretario Pd Matteo Renzi su Facebook.

"Dopo anni di impegno bipartisan per potenziare il Terzo Settore e quindi la sussidiarietà tra il contributo dei cittadini e quello dello Stato, improvvisamente si è deciso di dare un colpo che potrebbe essere mortale per l'associazionismo", spiega Maurizio Lupi, ex ministro, oggi parlamentare di Noi con l'Italia-Udc. Che aggiunge: "Riportare la tassazione, l'Ires, dal 12% come si era deciso per gli enti senza fini di lucro al 24% come avviene per tutti, può essere devastante per chi opera in questo settore. Io capisco che si dovessero rastrellare soldi di qua e di là, ma qui si parla di una cifra che non supera i 150 milioni, una goccia nel mare della manovra, e che invece può avere un impatto estremamente negativo per società, cooperative, che pur avendo l'apporto di tanti volontari hanno spese, hanno negli anni assunto anche giovani, forniscono servizi essenziali che lo Stato non riesce sempre ad assicurare".

"Con il raddoppio dell'Ires per gli enti senza scopo di lucro, il governo gialloverde stronca il mondo del volontariato e mette in crisi tutto il terzo settore, determinando meno attenzione e investimenti nel sociale e dunque meno risorse da destinare a tutta una serie di fondamentali attività del mondo associazionistico, tese soprattutto ad aiutare i più bisognosi", tuona invece il deputato di Forza Italia Stefano Mugnai.

Ma critiche alla Manovra sono arrivate anche dall'interno della maggioranza, anche per l'approvazione in Senato "in fretta e furia", quasi a scatola chiusa.

"Tanti sono rimasti sconcertati da questo modo di agire. Votare un provvedimento senza averlo nemmeno visto mi sembra eccessivo", ha detto in un'intervista al Messaggero la senatrice del Movimento 5 Stelle Elena Fattori.

"Se solo l'avessimo potuto visionare - ha proseguito - forse avremmo corretto alcuni errori lampanti. Ci sono infatti elementi discutibili che potevano essere corretti se solo ne avessimo avuto il tempo, ma siamo stati chiamati a ratificare un testo che non avevamo nemmeno letto, ma come si fa?".

(Unioneonline/l.f.)
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