Una notizia arrivata nei giorni scorsi dagli Hrl laboratories della California informa dell'invenzione di un sistema che, attraverso un casco e un intricato groviglio di elettrodi, è possibile imparare senza dover faticare sui libri. Resterà il sogno di tanti, finché non sarà provata l'efficacia dell'invenzione. Nel frattempo, esplorando il mondo degli specialisti delle intelligenze artificiali, si può applaudire a una scoperta che non è poi tanto dissimile, anche se pensata per soddisfare le esigenze di persone affette da gravi patologie.

Tra gli ideatori del progetto c'è Eloisa Vargiu, ingegnere elettronico cagliaritano. Non ha realizzato il suo esperimento a Cagliari, città nella quale nel 1999 ha conseguito la laurea e successivamente il dottorato in Ingegneria informatica ed elettronica. A Barcellona, insieme all'équipe del Centro tecnologico di Catalogna (Eurecat), fondazione privata in cui lavora da quattro anni, ha messo a punto un calotta che, sistemata sulla testa come una cuffia, consente, senza l'uso delle mani ma con la sola forza delle mente e la connessione a un computer che ne traduce gli impulsi, di utilizzare i social network, di aprire un browser, di navigare sul web, di svolgere giochi di riabilitazione, di consultare il medico, di accendere e spegnere la luce, aprire una porta, premere un allarme, attivare un ventilatore.
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